Stiamo
per entrare nel mese di maggio: un mese molto bello e piacevole. Un mese che ci
parla di primavera, di gioia e di voglia di vivere. Maggio appartiene alla dolce
e vaga stagione dei fiori, alla stagione nella quale l’aria si intiepidisce,
il cielo si raddolcisce e dove da ogni parte spirano venticelli tiepidi.
Maggio
è poesia, amore, è slancio di vita, è promessa di futuro, di frutti fecondi
ed abbondanti.
E’
con questi occhi, è ispirandomi a queste immagini che guardo al mese di maggio,
alla sua proposta religiosa, spirituale
Dire
mese di maggio e pensare al contesto di vita cristiana, di vita di comunità
cristiana di comunità ecclesiale vuol dire: mese dedicato a Maria, mese
caratterizzato dalla devozione alla Madre di Gesù e Madre nostra.
Devozione
a Maria!
Significa
favorire quel vivo e marcato sentimento religioso, vuol dire affetto e
venerazione alla Madonna: quel complesso di sentimenti che si manifestano nel
raccoglimento, nella preghiera, nei vari atti di culto.
Apriamoci
dunque a Colei “che tutto può ottenere per noi!” Invochiamone l’aiuto, il
patrocinio: è sicuro vantaggio, è beneficio per la nostra vita a livello
spirituale e materiale. Maria è avvocata, è mediatrice, ci conduce sicuri
sulle strade che portano all’incontro con suo figlio Gesù, unico Salvatore.
Mese
di maggio è dunque mese di attenzione a Maria. Mese nel quale privilegiare
l’ottenimento delle tante grazie che ci vengono dalla sua materna incessante
premura.
Vorrei
insieme qui ed ancora sottolineare altre priorità, altri significativi
appuntamenti di questo periodo, di questo mese di maggio. La celebrazione in
parrocchia dei sacramenti dell’Eucaristia e della Confermazione e la grande
solennità della Pentecoste.
·
L’appuntamento della Prima
Comunione dei nostri bambini. Il cinque maggio celebreremo in parrocchia la
Messa di Prima Comunione. E’ questo un evento di grazia singolare. Diciannove
bambini per la prima volta riceveranno l’Eucaristia. Con loro è tutta la
Comunità che partecipa, che si stringe attorno a Gesù. E’ tutta la Comunità
che riconosce in se stessa il bisogno di innocenza, di purezza e di santità
propria di questi bambini. E’ tutta la comunità che si accorge del bisogno di
accostarsi alla mensa del Signore con desiderio, con gioia e con frequenza
sapendo che quell’alimento celeste fa crescere, vero miracolo, il rapporto di
amicizia e di intimità con Lui – vero Dio - e tra di noi, favorendoci
l’esperienza di una vera comunione, di un vero essere chiesa.
·
L’appuntamento della Cresima dei
nostri preadolescenti. Domenica 26 maggio, alle 9, sarà in parrocchia il
Provicario generale della diocesi: Monsignor Franco Agnesi. Invocherà la
discesa dello Spirito Santo e ungerà la fronte dei cresimandi che si stanno
preparando attraverso lo studio del catechismo. “La celebrazione della
Cresima, che conferma la trasformazione iniziata con il Battesimo, costituisce,
con questo sacramento e l’Eucaristia - vertice dell’iniziazione cristiana -
un tutto unitario”. Ogni cresimando deve dire con assoluta libertà e
convinzione: “Spirito Santo, conferma oggi la mia fede e rendimi sempre più
simile al mio Signore!”. Nel sacramento amministrato ai ragazzi siamo chiamati
anche noi a rivivere la nostra consacrazione, la nostra Pentecoste, l’impegno
a difendere e a diffondere Gesù, il suo Vangelo nel tempo della nostra vita.
·
L’appuntamento della solennità
della Pentecoste. Non mi soffermo a spiegare le origini e la storia ed il
significato di questa Grande Festa. In altra pagina su questo stesso bollettino
è spiegata davvero bene e competenza dalla nuova collaboratrice Tatiana. Vorrei
solo dire come la celebrazione della Pentecoste ha quest’anno in diocesi una
intonazione particolare. Si è inteso legarla al ricordo del cinquantesimo
anniversario della Ordinazione Sacerdotale del Cardinale Carlo Maria Martini.
·
Il nostro Arcivescovo venne
ordinato presbitero il 13 luglio del 1952 a Chieri. La data precisa cade nel
periodo estivo, non adatto ad un ricordo corale dell’avvenimento. Si è voluto
dunque anticipare la celebrazione del giubileo sacerdotale dell’Arcivescovo in
una occasione come la Pentecoste; è significativo il legame dello Spirito con
il dono del sacerdozio, e con il rapporto pastorale tra il Vescovo e la sua
Chiesa.
·
A questo avvenimento siamo tutti
invitati a partecipare. E’ una grazia poter offrire un segno capace di tenere
viva la devozione allo Spirito Santo, per manifestare i sentimenti di
gratitudine a Dio per il dono della Chiesa e al Cardinale Arcivescovo per gli
anni di vita che ha dedicato alla nostra crescita spirituale.
Anche
quest’anno siamo giunti all’appuntamento del mese di maggio: il
pellegrinaggio parrocchiale. È un momento che sicuramente segna la nostra
comunità proprio perché ci fa sentire uniti nella preghiera a molti altri
credenti che si recano nei luoghi di devozione particolare. Il significato è
proprio da ricercare nella parola “pellegrinaggio”, termine con il quale
indicare il viaggio di penitenza e devozione ai luoghi santi da parte di noi
credenti. Ci rechiamo anche quest’anno con uno spirito di sincero pentimento
per chiedere ogni grazia a Dio, ciascuno secondo i propri bisogni, ma tutti
uniti nella preghiera e con ancora nel cuore i momenti delle Missioni Popolari
che ci hanno riproposto in maniera forte e chiara la necessità per un cristiano
di doversi rivolgere in modo sempre più perseverante a Gesù.
Quest’anno il pellegrinaggio è proposto alla rocca di Arona, al sacro monte che celebra l’eccezionale grandezza di San Carlo Borromeo. Tale monte santo fu voluto da Federico Borromeo, cugino di san Carlo, successore dello stesso come arcivescovo di Milano prevedendo inizialmente un percorso di quindici cappelle. Si progettò un cammino che, salendo dal lago fino all’attuale piazza, narrasse visivamente per mezzo di statue ed affreschi gli avvenimenti più importanti della vita del Santo. Lungo il corso del 1600 solo alcune cappelle furono portate a termine a causa sia di guerre che di ristrettezze economiche; attualmente ne sono conservate tre nella loro struttura architettonica. Il Sacro Monte si concludeva con la Chiesa dedicato a San Carlo, nella cui abside un “sacello della reliquie” doveva ricordarne la nascita. La Chiesa fu conclusa nella prima metà del ‘700. Successivamente si progettò la realizzazione di una colossale statua del Santo, visibile anche dal lago, che tramandasse nei secoli la grandezza della figura del Santo Arcivescovo milanese. Tale opera fu conclusa nel 1698.
Questo
luogo di culto e preghiera è sicuramente caro a tutti gli ambrosiani e non può
che richiamare ad un senso di chiesa diocesana. Questo senso ci deve
accompagnare nel nostro pellegrinaggio certi che la preghiera con
l’intercessione di San Carlo sarà gradita a Dio.
FEDERICO TAGLIABUE
xxx… i ragazzi di quarta elementare hanno incontrato Gesù nel sacramento della Confessione… in questo scritto, avrei dovuto riassumere i loro pensieri in merito a questo avvenimento, ma ho pensato fosse più corretto parlarne con loro e riportare direttamente in queste pagine i loro pensieri e le loro sensazioni in merito… e di fare lo stesso per quanto riguarda le loro aspettative nei confronti del sacramento della Comunione a cui andranno presto incontro…
“Ho avuto paura di non saper dire tutti i miei peccati, ma quando mi
sono inginocchiato ho sentito di averne la forza, perché andavo ad incontrare
il Padre.” CHRISTOPHER
“Dopo la paura, all’assoluzione mi sono sentito libero e più sicuro
di confessarmi la volta successiva.” FILIPPO
Ero felice ed emozionata, e quando ho confessato i miei peccati mi sono
sentita più leggera. Durante la settimana ho mantenuto l’impegno preso.”
ELISABETTA
“Avevo un po’ di paura, ma sentivo nel cuore che Gesù mi
perdonava”. FRANCESCA
“All’inizio ero emozionata per paura di non dire i peccati e la
preghiera nel modo giusto, ma poi molto sollevata”. SARA
“Ero teso all’idea di incontrare Gesù, non ero sicuro che
perdonasse i miei peccati. Prima eravamo nel buio totale del peccato, ma quando
abbiamo acceso la candela il nostro cuore si è illuminato per il perdono di Gesù”.
CARLO
“Ero emozionato e la cosa più bella era il senso di liberazione che
sentivo dentro di me, la liberazione in cui diventiamo tutti del Signore”.
MIRKO
“Provavo
emozione nell’incontrare Gesù ed ero gioioso per aver confessato tutti i miei
peccati: sono tornato nel Suo cuore”. MATTIA
“Mi sono sentita emozionata e poi contenta e libera di abbracciare
mamma e papà”. GIULIA
“Mi è piaciuto molto potermi togliere il peso dei miei peccati ed
essere assolta dal sacerdote”. LUANA
...ALLA
COMUNIONE
Continuando sulla scia della pagina precedente, riporto qui i pensieri dei bambini di quarta elementare in merito all’incontro che avranno con Gesù nel sacramento della Comunione il prossimo xxx…
“Dopo questo sacramento spero di migliorarmi e spero che Gesù arrivi
nel mio cuore per poterlo conoscere meglio”. BENEDETTA
“Con la Comunione vorrei diventare più buona ed interessarmi di più
alla Parola di Gesù”. ELISABETTA
“Da questo sacramento mi aspetto un vero ed importante
miglioramento”. MATTEO
“Con la Comunione mi aspetto di cambiare, stando più attenta alla
vita di Gesù ed ai suoi insegnamenti”. CHIARA
“Dopo la Comunione spero di poter conoscere più a fondo il
Signore”. ALESSANDRO
“Vorrei diventare più buona e più attenta agli altri ed alla Parola
di Gesù”. MARTA
“Vorrei diventare migliore in quello che faccio e nel mio rapporto con
Gesù”. LUCA
Ecco… questo è quello che, questi piccoli, felici, emozionati e forse un po’ intimoriti, hanno vissuto e stanno vivendo in questo periodo successivo alla Confessione e precedente la Comunione… mi è sembrato giusto fossero loro, di persona, a raccontarvelo… chi poteva farlo meglio?!?... Vi ringrazio, ragazzi, per aver condiviso con me e con tutta la comunità i vostri pensieri e le vostre sensazioni, e ringrazio le vostre catechiste per avermi concesso parte del loro tempo…
Alla prossima allora, quando, da “comunicati”,i ragazzi di quarta elementare potranno raccontarci ancora di loro…
RAFFAELLA FORMENTI
Il gruppo di prima media, diciannove tra ragazzi e ragazze, sta proseguendo il proprio percorso catechistico in preparazione alla Cresima con entusiasmo; i ragazzi, guidati dalle catechiste, hanno affrontato i primi due capitoli del catechismo Sarete miei testimoni e stanno analizzando il terzo in parallelo al famoso cammino dei 100 giorni. Questo è il percorso che ormai da anni la nostra diocesi propone ai gruppi dei cresimandi e che avrà come apice e conclusione la celebrazione con il nostro Arcivescovo il 25 maggio, a S. Siro. Questa modalità è scelta per far sì che il messaggio del Cardinale possa raggiungere tutti: è la Chiesa dei ragazzi che si raduna attorno al suo Pastore per chiedere a Dio l’aiuto a vivere in profondità i doni dello Spirito Santo.
La domenica seguente, poi, il 26 maggio, i nostri ragazzi riceveranno il sacramento della Confermazione durante la liturgia che avrà inizio alle ore 9.00 e sarà guidata da Monsignor Franco Agnesi.
Come arriverà il gruppo di prima media a questo importante appuntamento?
Sicuramente i ragazzi saranno entusiasti di ricevere questo sacramento e saranno arricchiti dal cammino dei cento giorni.
Di cosa si tratta?
Questo percorso ha avuto inizio con la proposta di un’avventura: i ragazzi avrebbero dovuto fare un viaggio in mare su una grande barca da pesca, questo a livello metaforico, in pratica partendo dal dono della parola di dio ricevuto nel Battesimo, il gruppo ha accettato di vivere questa “speciale avventura”. Hanno affrontato delle “lezioni di mare” prima di partire, poi con il loro “diario di bordo” che analizza i 7 doni dello spirito hanno affrontato “il viaggio” con attività entusiasmanti.
Lo scopo?
Tornare a riva e ripartire nel mare della vita… seguendo Gesù! Tutto ciò dopo aver ottenuto la “patente nautica” che le catechiste consegneranno al termine del cammino.
Questo percorso, che ha occupato il tempo di Quaresima e Pasqua, è stato preparato con cura, facendo riferimento al vangelo di Luca e proponendo iniziative d’animazione (ad esempio la realizzazione di una bandana con stampati dei pesci; la costruzione di una barchetta con i giornali ecc.).
E allora cari cresimandi, tanti auguri affinché, con la forza dello Spirito Santo che riceverete, possiate prendere il largo nel mare della vostra vita…
URSULA BORGHI
Ciao a tutti!
Dopo il lavoro, la fatica e la gioia dello stare insieme che hanno caratterizzato i nostri “campi legna”, adesso vi raccontiamo come si è conclusa la nostra Quaresima. A distanza di pochi giorni siamo stati infatti i protagonisti di due momenti significativi, molto diversi tra loro, anche se strettamente collegati: la veglia “in Traditione Symboli” di sabato 23 marzo e l’Happening dei Giovani di lunedì 1 aprile, un momento di riflessione e raccoglimento in preparazione della Santa Pasqua e una giornata festa e preghiera dedicata ai giovani.
Il 23 marzo, in circa trenta persone, ci siamo recati in duomo a Milano, dove il nostro Cardinale ha accolto centinaia di giovani provenienti da tutta la diocesi. È stata una serata particolare, non solo per le parole del Cardinale, per le preghiere e i canti, per la gioia di tanti giovani, ma anche perché questa è stata l’ultima veglia “in Traditione Symboli” guidata dal Cardinale Carlo Maria Martini, che alla fine di quest’anno affiderà a un altro la guida della diocesi di Milano. Così ci ha consegnato un importante messaggio e invito: quello di cercare Gesù, vivere l’esperienza cristiana con i fratelli e mettersi al servizio dei poveri.
Dobbiamo perciò custodire il suo Vangelo: come simbolo, ad ognuno di noi è stato donato un versetto del brano di Vangelo su cui si è basata la riflessione di questa serata (LC 19, 1-10: l’incontro tra Gesù e Zaccheo).
La maggior parte di voi avrà sicuramente partecipato invece all’Happening dei Giovani, giornata di festa che si ripete tradizionalmente ogni anno a Sant’Agata il giorno di Pasquetta. È una giornata che ha visto impegnati moltissimi adolescenti e giovani, che già da diverse settimane si davano da fare perché tutto fosse perfetto (o quasi), e la mattina del 1° aprile si sono alzati presto per iniziare a lavorare subito dopo la colazione, che è stata per noi l’inizio della giornata insieme. Fortunatamente ci è stata concessa una bella giornata di sole!
Lo slogan (come sempre quello suggerito dal Papa per la prossima Giornata Mondiale della Gioventù) è stato tratto dal Vangelo di Matteo: “Voi siete il sale della terra... Voi siete la luce del mondo”. Padre Paolo, che pochi mesi fa ci ha aiutato a vivere la Missione, è stato invitato a celebrare la S. Messa e a guidare la preghiera del pomeriggio, ricordandoci il messaggio del Papa e la chiamata a “conservare la fede e a trasmetterla intatta agli altri” e ad “essere le sentinelle del mattino che annunciano l’avvento del sole che è Cristo risorto!”.
Dopo pranzo è stata organizzata una bellissima CACCIA AL TESORO nei prati e nei boschi della Serenza: siamo contenti che persone di ogni età (o quasi) vi abbiano partecipato con entusiasmo! Inoltre abbiamo contribuito, con qualche divertente sfida, all’operazione caritativa S.O.S. 2002.
Possiamo ritenerci soddisfatti? Speriamo di avere lasciato ad ognuno un ricordo significativo o particolare: sarebbe bello che ogni Happening dei Giovani non sia “uno dei tanti”, ma che ogni volta regali qualcosa di nuovo. E comunque...l’invito è ancora lo stesso: ESSERE TESTIMONI!
Per finire... vi invitiamo ancora a venirci a trovare ogni venerdì sera all’oratorio, vi aggiorneremo sulle prossime iniziative e i prossimi incontri, a cui tutti i giovani sono invitati. Domenica 7 aprile abbiamo partecipato alla “29° camminata dell’amicizia” a Bosisio Parini, percorrendo a piedi ben 12 chilometri, insieme a circa altre diecimila persone... non capita tutti i giorni! E poi abbiamo bisogno anche di idee originali per divertirci e stare insieme. Vi aspettiamo!
IL GAG
MESE
DI MAGGIO
Mese
di maggio, mese dedicato alla devozione di Maria!
Le
commissioni liturgica e Caritas si sono trovati per riflettere e programmare
iniziative da suggerire a tutta la comunità con l’intento di onorare la
Madonna e di celebrare, con affetto e con devozione, le sue glorie ed i suoi
meriti.
Dallo
studio e dalla riflessione compiuti ne è uscita questa concreta proposta che
sottoponiamo all’attenzione di tutti i parrocchiani.
Il
parroco ed i membri delle commissioni si augurano massiccia corrispondenza da
parte dei fedeli, generosa partecipazione e presenza ai momenti di preghiera in
onore della Maria. Se la proposta sarà accolta con vivace impegno, seguita con
entusiasmo e gioia, portata avanti con fedeltà ed amore, vorrà dire che la
devozione a Maria nella nostra comunità ha radici profonde, motivazioni chiare,
forme ed espressioni giuste. Nessuno dimentichi che la Madonna,
nell’esperienza cristiana è figura assolutamente necessaria, è strada
obbligata per arrivare a Gesù.
Dunque
il mese di maggio vissuto in parrocchia vuole essere occasione che permette di
continuare la riflessione e la preghiera in “chiave vocazionale”. Domenica
21 aprile abbiamo celebrato la Giornata mondiale per le vocazioni. Tutti ci
siamo accorti come non basta una sola giornata per questa intenzione. Lo ha
detto il Papa nel suo messaggio! Lo ha ribadito il nostro Arcivescovo: “E non
stancatevi di pregare il padrone della messe perché mandi operai nella sua
messe”.
La
Madonna chiamata da Dio ha risposto il suo “Sì” generoso. Come Lei, pure
noi dobbiamo rispondere alla chiamata che Dio ci rivolge. Preghiamo dunque Maria.
Chiediamo a Lei di aiutarci a dire sempre “Sì”. Maria è splendida icona di
chi risponde a Dio che chiama!
Nelle
serate del mese di maggio rifletteremo dunque sulle chiamate che Dio rivolge ai
vari personaggi della Bibbia. Sono chiamate che incontriamo in tante pagine
dell’Antico e del Nuovo Testamento. E poi le chiamate rivolte ai cristiani
nella Chiesa. Essa custodisce esempi di persone virtuose, come modelli da
imitare.
Prima
di recitare il Rosario e chiedere alla Madonna la grazia di anime capaci di dire
di “sì” ai progetti divini, ascolteremo dunque la testimonianza di questi
personaggi esemplari. Ecco la tabella di marcia delle serate di maggio: giorno,
ora, luogo e gruppo animatore.
PROGRAMMA
DELLE SERATE DEL MESE DI MAGGIO
1
MAGGIO – mercoledì - : ore 20,30 – In Chiesa parrocchiale: Santa Messa
inizio mese mariano Presiede il parroco
2
MAGGIO - giovedì - : ore 20,30 - Zona Moia – Recita del Santo Rosario – La
chiamata di Samuele. Anima il gruppo 18/19enni
3
MAGGIO – venerdì - : ore 20,30 – Chiesetta a Sant’Agata – Santa Messa
– Presiede il parroco
4
MAGGIO – sabato - : ore 20 - Chiesa parrocchiale – Santa Messa prefestiva
5
MAGGIO – domenica - : ore 20,30 – Chiesa parrocchiale – Recita del Rosario
– Atto di consacrazione dei neocomunicati alla Madonna. La chiamata di
Domenico Savio. Animano i bambini.
6
MAGGIO – lunedì - : ore 20,30 – Zona Muselle alte (condomini arancioni)–
Recita del Rosario – La chiamata di Abramo. Anima il Consiglio d’Oratorio
7
MAGGIO – martedì - : ore 21 - Nelle varie Case di Accoglienza: Centro di
Ascolto mese di maggio. Elia, profeta di fuoco. 1Re 19,1-14.
8
MAGGIO – mercoledì - : ore 20,30 – Chiesa parrocchiale. Recita del Rosario.
La chiamata di Isaia. Anima il Gruppo di Azione Cattolica
9
MAGGIO – giovedì - : ore 20,30 - Chiesa parrocchiale. Recita del Rosario. La
chiamata di Geremia. Anima il Gruppo Lettori.
10
MAGGIO – venerdì - : ore 20,30 – Chiesetta a Sant’Agata.- Santa Messa –
Presiede il parroco 11 MAGGIO – sabato - : ore 20 - Chiesa parrocchiale. Santa
Messa prefestiva.
12
MAGGIO – domenica - : ore 17 - Pellegrinaggio Parrocchiale Arona san Carlo e
Santuario Madonna della Ghianda – Recita del Rosario –
13
MAGGIO – lunedì - : ore 20,30 – Zona Stati Uniti (Addesi) – Recita del
Rosario. La chiamata di Francesco Saverio. Anima il Gruppo missionario.
14
MAGGIO - martedì - : ore 20,30 – In Chiesa parrocchiale – Recita del
Rosario – La chiamata di Ezechiele. Anima il Gruppo Sportivo.
15
MAGGIO – mercoledì - : ore 20,30 – Zona Montesolaro alto (cappella
dell’Addolorata) – Recita del Rosario – La chiamata di Matteo. Anima la
Corale
16
MAGGIO – giovedì - : ore 20,30 - In Chiesa parrocchiale – Recita del
Rosario – La chiamata di Chiara. Anima il gruppo della Professione di fede
17
MAGGIO – venerdì - : ore 20,30 - Chiesetta di Sant’Agata – Santa Messa.
Presiede il parroco
18
MAGGIO – sabato - : ore 20 - In Chiesa parrocchiale. Santa Messa
prefestiva.“Filaforum di Assago”: Veglia di Pentecoste
19
MAGGIO – domenica - : ore 20,30 - In Chiesa parrocchiale - Recita del Rosario
- Istituzione dei 12 apostoli. Animano i Gruppi di Ascolto.
20
MAGGIO – lunedì - : ore 20,30 - Zona via Puccini verso confine Cantù (Braga
Anna) – La chiamata di San Giuseppe. Anima il Gruppo Banda.
21
MAGGIO – martedì - : ore 20,30 - In Chiesa parrocchiale – Recita del
Rosario – La chiamata dei primi apostoli. Animano gli animatori d’Oratorio
22
MAGGIO – mercoledì - : ore 20,30 - Zona Castelletto – Recita del Rosario
– La chiamata di santa Rita. Anima il Gruppo famiglie.
23
MAGGIO – giovedì - : ore 20,30 - In Chiesa parrocchiale – Recita Rosario
– La chiamata di San Francesco d’Assisi. Anima il gruppo Terz’Ordine
Francescano
24
MAGGIO – venerdì - : ore 20,30 - Chiesetta di Sant’Agata – Santa Messa.
Presiede il parroco
25
MAGGIO – sabato - : ore 20 - In Chiesa parrocchiale – Santa Messa prefestiva
26
MAGGIO – domenica - : ore 20,30 - In Chiesa parrocchiale – Recita del
Rosario – La chiamata di San Paolo. Anima il gruppo dei cresimati.
27
MAGGIO – lunedì - : ore 20,30 - Zona “La Frata” - Recita del Rosario –
La chiamata di Santa Caterina da Siena. Animano i catechisti
28
MAGGIO – martedì - : ore 20,30 - In Chiesa parrocchiale - Recita del Rosario
– La chiamata di Sant’Agnese. Animano gli adolescenti 1/2/3 superiore
29
MAGGIO – mercoledì - : ore 20,30 - In Chiesa parrocchiale – Recita del
Rosario – La chiamata di Teresa di Calcutta. Anima il Consiglio Pastorale
30
MAGGIO – giovedì - : ore 20,30 - Scuola Materna Serena – Recita del Rosario
– La chiamata di Gianna Beretta Molla. Animano i genitori della scuola
31
MAGGIO – venerdì - : ore 20,30 - Fiaccolata con partenza dalla chiesetta di
Sant’Agata e Santa Messa in chiesa parrocchiale. Chiusura del mese di maggio.
LA PENTECOSTE
Origini
giudaiche e significato cristiano
Il
termine Pentecoste compare due volte già nella redazione greca dell’Antico
Testamento. Si trattava di una festa agricola, contemplata nel giudaismo sotto
il nome di Festa delle Settimane o del Raccolto, durante la quale i pellegrini
si recavano a Gerusalemme per offrire le primizie della mietitura del grano a
Jahweh («conterai sette settimane da quando si metterà la falce nella messe»,
Dt 16,9). Successivamente, la cronologia secondo la quale Israele giunse sul
Monte Sinai nel terzo mese favorì il passaggio da festa agricola a
commemorazione dell’alleanza stipulata da Dio con gli uomini mediante la
consegna delle tavole della Legge a Mosè: la Festa delle Settimane divenne
Festa del Giuramento.
Ebbene,
proprio durante questa celebrazione, cinquanta giorni (tale è il significato
del termine greco pentecostè) dopo la
Resurrezione di Nostro Signore, i discepoli riuniti nel cenacolo furono
rivestiti di Spirito Santo disceso dal cielo in forma di lingue di fuoco.
Abbandonato ogni residuo timore e pieni del coraggio infuso dallo Spirito,
presero ad annunciare il Vangelo, la buona novella. In virtù del miracolo della
“polilalia” (dal greco polùs e laleo,
cioè “parlare molte lingue”) potevano essere compresi da genti di ogni
nazione. Infatti, per usare una felice immagine presente nell’Inno che Manzoni
dedicò alla Pentecoste, come la luce, pur rimanendo uguale, posandosi su
oggetti diversi, produce vari colori, così la voce dello Spirito che parlava
attraverso i discepoli era intesa da ciascuno nella propria lingua.
Noi
tutti rivivremo questi momenti attraverso la lettura degli Atti degli Apostoli
nella celebrazione liturgica del 19 maggio. Ma se ci fermassimo solo ai fatti,
ci limiteremmo a compiere una rievocazione storica che non tocca la nostra vita.
Al contrario, la discesa dello Spirito Santo, così come ogni altro avvenimento
di cui celebriamo la memoria durante il rito eucaristico, è sì storico,
ma anche attuale: l’evento mistico si riproduce qui, oggi, acquista un
valore attivo, dispensatore di Grazia. Noi tutti fedeli riuniti in assemblea
dobbiamo sentirci coinvolti e, per così dire, scossi dall’evento che si
attualizza nel rito; dobbiamo percepire la presenza dello Spirito che scende su
di noi come quel giorno sui discepoli e, così rinnovati, siamo invitati a non
lasciare senza frutto il dono di Dio.
Valgano,
dunque, come augurio di vivere intensamente questo giorno le parole del già
citato Inno, a conclusione del quale Manzoni, percependo l’urgenza
dell’aspetto attuale della Pentecoste, si abbandona ad un’accorata preghiera
allo Spirito, perché continui a discendere ed a rinnovare l’uomo in ogni
momento della sua vita, dal suo germogliare al suo spegnersi:
…Placabile
Spirto discendi ancora,
a’ tuoi cultor propizio
propizio a chi T’ignora:
scendi e ricrea; rianima
i cor nel dubbio estinti
[…]
Spira dei nostri bamboli
nell’ineffabil riso:
spargi la casta porpora
alle donzelle in viso;
manda alle ascose vergini
le pure gioie ascose;
consacra delle spose
il verecondo amor.
Tempra de’ baldi giovani
Il confidente ingegno;
reggi il viril proposito
ad infallibil segno;
adorna la canizie
di liete voglie sante;
brilla nel guardo errante
di chi sperando muor.
Tatiana
Gammacurta
MAGGIO:
il mese dedicato alla Vergine
Il
mese prossimo, Maggio, sarà il mese dedicato alla Vergine, pertanto spesso la
sera ci si ritroverà in Chiesa o nei cortili tra le vie del paese a recitare in
comunità il S. Rosario dedicato alla Vergine. La dedizione dei fedeli a Maria
è ed è sempre stata intensa e profonda, Maria è una figura sacra emblema di
purezza incontaminata, amorevole maternità , devozione ed umiltà; è l'eletta
da Dio ad ospitare nel suo grembo il Salvatore del mondo.
Il mese di maggio non è il solo periodo dell'anno dedicato a Maria, addirittura il secolo XIX è stato definito dagli scrittori cattolici "il secolo dell'Immacolata Concezione", sia per il dogma dell'Immacolata Concezione di Maria (1584) sia per le apparizioni a Parigi (1830) e a Lourdes (1858). La Madonna infatti non è una figura lontana dal mondo, chiusa in un silenzio sacrale, più volte si è rivelata agli uomini in incontri a dir poco straordinari, rivelando se stessa ed il suo amore per l'umanità, che vuole aiutare, guidare ed animare al bene.
Una delle prime apparizioni risale al 1830, a Parigi, con la visita dell'Immacolata della Medaglia Miracolosa, dodici anni dopo, nel 1842, la stessa Immacolata è apparsa ed ha convertito un banchiere ebreo, nel 1846 la Vergine si è mostrata sulle Alpi francesi, a La Salette; sempre in Francia vanno ricordate le apparizioni dell'Immacolata a Bernadette.
Agli inizi del '900, nel 1917, a Fatima, Maria scelse di manifestare la sua vicinanza all'umanità durante il periodo delle due guerre mondiali e nel 1999 a Medjugorie si presentò come regina della pace.
Tutte queste apparizioni sono state definite un'unica grande "sinfonia mariana", una chiara dimostrazione dell'amore e dell'attenzione della Madre celeste verso i suoi figli.
Alcuni di certo si domanderanno chi fossero e come vivessero i "prescelti " dalla Vergine per le sue rivelazioni, ebbene non erano né potenti né persone particolarmente ricche o influenti, ma semplici ed umili paesani che conducevano un'esistenza appartata e misera ma devota e profondamente religiosa, che richiama la vita della giovane Maria.
La famosa Bernadette cui la Madonna apparve nel 1858 era una delle quattro figlie di un'umile famiglia di mugnai, i Soubirous, che vivevano in miseria, dediti al lavoro ed alla preghiera. Bernadette agli occhi del mondo potrebbe apparire un'adolescente insignificante, addirittura incapace di leggere e scrivere poiché sempre dedita alla cura dei fratelli piccoli ed alle faccende domestiche, eppure la Vergine scelse proprio lei e le apparve per la prima volta il pomeriggio del "giovedì grasso", nel bel mezzo del carnevale. Si racconta che mentre la ragazzina stava raccogliendo con la sorella la legna per il focolare lungo le rive del fiume Gave, sentì due folate di vento e poco dopo, alzando gli occhi alla rocca di Massabielle, vide "una signora bellissima, sorridente, vestita di bianco ed avvolta da una luminosità folgorante". Da quel giorno molte furono le apparizioni, strumento con cui Maria rivelò all'umanità il suo messaggio di pace, la sua esortazione alla preghiera per i peccatori e alla penitenza. In quell'occasione la Vergine si rivelò all'umanità e alla domanda di Bernadette circa la sua identità, rispose: "Io sono l'Immacolata Concezione".
Anni prima, nel 1854, papa Pio IX aveva definito il dogma dell'immacolata.
Non diversa fu l'altra veggente scelta dalla Madonna per le sue rivelazioni all'umanità: si tratta di Caterina Bourè, un'umile contadina originaria di un paesino della Borgogna. La sua fu una vita destinata all'assistenza ed al servizio di anziani in un ospizio francese. Conosciuta tra le consorelle come la suora della cucina, del pollaio, della stalla, venne definita "la privilegiata di Maria".
Queste storie insegnano l'esortazione della Vergine ad una vita lontana dai fasti, dal potere, dalle falsità ed un invito materno per l'umanità alla preghiera, all'umiltà ed alla fede, valori che furono ben radicati nella vita della giovane donna che diede alla luce Gesù in una mangiatoia in una notte a Betlemme, perché "non c'era posto nella locanda…"
ELENA COLOMBO
11
maggio 2002
La
Caritas Ambrosiana ripropone alle Parrocchie della Diocesi la raccolta di
indumenti usati che, in modo riassuntivo, si caratterizza così:
· è una iniziativa promossa dalla Caritas legata al suo compito di promozione della carità e delle attenzioni di educazione alla carità
· è momento straordinario di una attività ordinaria svolta attraverso la collocazione dei cassonetti del progetto “Vesti e rivesti”
· è un’occasione concreta di solidarietà in quanto i proventi di quanto verrà raccolto saranno destinati a finanziare dei progetti
· è un modo di manifestare la propria responsabilità verso gli altri e verso l’ambiente, coinvolgendo ogni persona sensibile a questi temi
· è un’occasione privilegiata di collaborazione tra piccoli e grandi, giovani e adulti, tra tutti coloro che credono alla validità di un piccolo gesto
· è un’iniziativa rivolta a tutta la Diocesi; in questa giornata tutte le parrocchie sono invitate ad essere idealmente unite e a collaborare anche concretamente per un medesimo obiettivo
Il gesto della raccolta è educativo in sé.
Gli indumenti usati non sono solo un rifiuto da smaltire, una fonte di inquinamento o un’inutile ingombro negli armadi; possono essere recuperati e diventare una vera a propria risorsa economica.
Questo semplice gesto diventa occasione per educarsi ad uno stile di sobrietà, che richiama ad un più complessivo modo di vivere.
La Caritas Ambrosiana individua ogni anno delle iniziative concrete attraverso le quali rimotivare l’impegno di tutti alla solidarietà
Quest’anno il ricavato della raccolta andrà a sostegno di queste iniziative:
· “Centro Regina Pacis” di Amman per attività pastorali e sociali a favore dei disabili, promosso dal Patriarcato Latino di Gerusalemme
· attività in Diocesi di Milano a favore di persone senza fissa dimora.
APPUNTAMENTI MESE DI MAGGIO
1 maggio – mercoledì:
Ore 20,30 in Chiesa parrocchiale: Santa Messa di inizio mese mariano
2/3/4
maggio – Triduo di preparazione alla Prima Comunione:
2 maggio – giovedì - Ore 14,30/17,30 nella chiesetta a Sant’Agata: Ritiro spirituale dei bambini della Prima Comunione.
Ore 21 a Cantù: Salone della Parrocchia santi Michele e Biagio. Serata di restituzione del percorso di lavoro per i Consigli Pastorali Parrocchiali della Zona V, su “Comunità cristiana ed immigrazione”
3 maggio – venerdì:
Ore 17 in Chiesa parrocchiale: Confessioni per i bambini della Prima Comunione
Ore 20,30 nella chiesetta a sant’Agata: Santa Messa
4 maggio – sabato:
Ore 14,30 in chiesa parrocchiale: Preghiera, riflessione e presentazione Rito della Messa di Prima Comunione ai bambini candidati.
Ore 16: Confessioni per i genitori.
5 maggio – domenica:
Ore 10,30 in chiesa parrocchiale: Messa di Prima Comunione
Ore 20,30 in chiesa parrocchiale: Recita S. Rosario e Consacrazione alla Madonna.
7 maggio – martedì:
In Seminario a Vengono: Festa dei fiori. Centenario della nascita del Cardinal Colombo
Ore 21 – nelle varie Case di Accoglienza - Centro di Ascolto mese di maggio. “Elia profeta di fuoco”: 1 Re 19,1-14.
11 maggio – sabato:
Raccolta indumenti usati: ricavato per iniziativa Caritas diocesana come riportato sul bollettino di questo mese in pagina appropriata.
12 maggio – domenica:
Pellegrinaggio parrocchiale ad Arona San Carlo (mattino) e a Vergiate, oratorio di don Marco e santuario Madonna della ghianda (pomeriggio)
18 maggio – sabato:
Ore 21: Filaforum di Assago – Veglia di Preghiera per rappresentanti parrocchiali.
19 maggio – domenica di
Pentecoste:
ore 11: in Duomo – L’arcivescovo presiede l’Eucaristia per il 50° anniversario della sua ordinazione sacerdotale.
23/24/25 maggio – Triduo di
preparazione dei Cresimandi:
25 maggio – sabato:
Ore 16: Milano, stadio San Siro – Incontro Cresimandi e Cresimati con l’Arcivescovo.
26
maggio – domenica della SS. Trinità:
Ore 9 : in Chiesa parrocchiale Mons. Franco Agnesi presiede la Messa e amministra la Cresima ai preadolescenti candidati.
29 maggio – mercoledì:
Ore 21: in sala riunione – Assemblea catechisti di fine anno.
31 maggio – venerdì:
Ore 20,30: chiusura mese mariano – Fiaccolata con partenza da Sant’Agata e Santa Messa in Chiesa parrocchiale.
Fatti e persone
IL BURUNDI NEL CUORE
Esistono
delle persone con le quali è piacevole discutere e parlare per ore intere,
senza correre il rischio di annoiarsi, perché tale è la loro disponibilità
unita alla semplicità d’espressione e d’animo, che sanno rendere sereno
qualsiasi discorso.
Lino Bianchi rientra in questo gruppo ed è stata una vera fortuna avere l’opportunità di scambiare insieme le proverbiali quattro parole; rubare, quasi furtivamente, del tempo prezioso alla sua giornata. Per i più giovani diciamo che Lino è un nostro parrocchiano del Pasquin e dal 1976 lavora, come volontario laico, a Mutoy nel Burundi. A suo tempo, fino al 1972, anno in cui scelse di dedicarsi a tempo pieno al servizio dei poveri, è stato quello che oggi chiamiamo “animatore” sulla scia di quel grande educatore che fu Don Antonio Brambilla dal quale dice “ho imparato l’importanza di impegnarsi per un ideale alto, che andasse oltre le strette mura del nostro oratorio". Ottimo organizzatore di iniziative che sapevano coinvolgere i ragazzi ( memorabili le Olimpiadi oratoriane ), lasciò la famiglia, gli amici perché troppo forte fu quel richiamo “esci dalla tua terra e va” : Don Cesare e la sua opera in Burundi erano pronti ad accogliere le capacità umane e professionali di Lino. Così dal 1976 egli lavora in quel paese centroafricano, dove ogni giorno è pronto ad essere elettricista, falegname, meccanico, infermiere ma soprattutto è fratel Lino, ormai uno di loro.
Pochi sono stati i ritorni in Italia, ancora meno le venute qui a Montesolaro tra il papà, i fratelli, la sorella, gli amici : c’è da seguire il centro di Casirate e la sua opera è importante anche nelle sue brevi permanenze “milanesi”. Rispetto agli anni della partenza Lino è poco cambiato, qualche capello grigio in più, forse qualche chilo in meno ma il sorriso e l’entusiasmo giovanili immutati con quella passione che ancora oggi, a 55 anni, gli fa dire che “ è bello e gratificante offrire la propria vita per il prossimo”. E’ ripartito per la volta di Mutoy il 12 Aprile scorso perché “là c’è sempre molto lavoro e non si conosce la cassa integrazione”. Là ha vissuto e vive in prima linea le lotte fra le due etnie rivali, hutu e tutsi, una “carneficina che qui in occidente non ha avuto gli eco di altre guerre come le ultime tragedie, ma che ha portato lutti, distruzioni e rancori difficili da rimarginare”. L’egoismo è il primo male da estirpare in quanto è l’origine di tutti gli odi, ma quest’opera risulta improba e di difficile attuazione, anche se nei “più giovani sembrano nascere ed instaurarsi propositi diversi da quelli dei padri, e questo grazie all’apostolato dei missionari e dei laici. Per fortuna e purtroppo, l’evangelizzazione non dipende dagli uomini ma è lo Spirito che si serve dei nostri poveri mezzi per seminare i suoi soffi ed elargire continuamente i doni”. Sono parole testuali di Lino e quando le pronuncia si infervora e puoi così comprendere lo spessore di quest’uomo. Ha espressioni di ringraziamento per tutta la nostra comunità, per l’oratorio che l’anno scorso ha permesso, con una serie di azioni mirate, di portare a termine i lavori indispensabili per il funzionamento del piccolo dispensario di Mutoy.
“C’è ancora molto da allestire, speriamo nella Provvidenza e nella generosità delle nostre genti. Durante questa mia permanenza ho sentito un po’ la radio e letto sporadicamente qualche pagina di giornale: mi sono imbattuto per caso sulla campagna anti-fumo. Sapeste che significa rinunciare ad un pacchetto di sigarette: oltre al bene per la salute, il suo valore economico costituisce una grande risorsa da poter devolvere ai nostri poveri".
E’ la sua testimonianza, la sua parola prima di congedarsi.
Ciao Lino, Montesolaro non ti dimentica.
Francesco Molteni
PRIMO MAGGIO, ULTIMA
SPIAGGIA
Primo Maggio 2002, ultima spiaggia.
Se non si cambia velocemente e drasticamente registro, la
festa dei lavoratori non ha più un senso. Nemmeno simbolico.
Il perché è presto detto. Sta per scomparire in maniera
drammatica il connotato principale di questa ricorrenza universalmente laica. La
solidarietà. Da ambo le parti. Quella imprenditoriale e quella, appunto, dei
lavoratori anche perché, a scanso di equivoci, la festa è del lavoro, non solo
dei lavoratori…
E sono i fatti nudi e crudi a dimostrare questo assunto.
Chiaramente.
Infatti, se da un lato Governo di matrice conservatrice e
Confindustria tentano di scardinare uno degli articoli fondamentali del
“Sancta Sanctorum” occupazionale, ovverosia lo Statuto dei lavoratori del
1970 ed il suo ormai notissimo art.18 in materia di licenziamenti, dall’altro
Opposizione di stampo progressista e Sindacati replicano con prese di posizione
assolutamente preconcette e del tutto “di principio” senza badare ai reali
interessi dei loro elettori/assistiti.
Ora, io non desidero certo entrare nel merito del conflitto
in sé dando ragione al primo schieramento piuttosto che al secondo, ma sono le
conseguenze che ne derivano a disgustarmi.
Per un “banale” conflitto ideologico, invero, una vita
è stata spazzata via brutalmente in nome di chissà quale perverso “valore”
classista. Il Professor Biagi, e prima di lui il Professor D’Antona, è stato
ucciso per questo!
E poi via alla sarabanda delle manifestazioni
“chiarificatrici” di Berlusconi & C. e di Cofferati & Soci al grido
di “l’hanno ammazzato gli oltranzisti di sinistra”, per i “non udenti”
le BR, o “è stato trucidato dal nuovo fascismo imperante”, per “chi non
vuol sentire” il padronato.
Finiti i cortei di massa, terminati i balletti di cifre sui
partecipanti alle varie riunioni di piazza con organizzatori e Prefetture a
computare regolarmente affluenze diversissime, si ritorna al muro contro muro in
attesa che ci scappi, magari, un altro morto.
Tornando a bomba al Primo Maggio, è dunque possibile
celebrare una festa così importante per la cultura, la libertà, la dignità ed
il progresso di un popolo quando sull’oggetto della stessa c’è tale e tanta
divergenza da causare morte e disperazione ?!
Con quali spudorati sentimenti di felicità si può ballare
sotto un palco con le bandiere al vento di Che Guevara mentre le star del pop
cantano i loro successi in Piazza S. Giovanni a Roma ( tanto, ormai, il clou
della festa del lavoro si è ridotto a questo… ) ?!
Non si sa è la misera risposta.
Senza il necessario, vitale spirito di collaborazione tra
le c.d. “parti sociali”, senza solidarietà, appunto, tra le due facce
dell’unica medaglia costituita dal mercato del lavoro non c’è, non ci può
essere vera Festa.
Non ci può essere vero, appagante Lavoro.
Ruggero Fumagalli
LA FESTA DELLA MAMMA
Ogni
tanto il papà mi porta in segreteria parrocchiale quando si trova, con gli
altri amici, per preparare il bollettino: così ha fatto anche l’altro lunedì
e mi hanno chiesto di scrivere un pensiero sulla festa della mamma.
E’ giusto ricordare, in un giorno particolare, tutte le mamme del mondo, le nostre mamme, per il bene che ci vogliono, per quello che ogni giorno fanno per noi, per la fatica e l’impegno necessari per la nostra crescita.
La mia mente vuole “recarsi” in America, a New York, nel Medio Oriente, nella terra di Gesù, dove tanti bambini ricorderanno le loro mamme osservando una fotografia perché il terrorismo e la guerra le hanno tolte, troppo presto, da questo mondo: dal cielo continuano a sorridere ai loro piccoli.
I
negozi, in previsione del 12 Maggio, saranno pieni di fiori, profumi,
cioccolatini e regali di qualsiasi genere per le mamme, ma il dono più bello e
gradito sarà un bacio dato col cuore.
Pensando alla festa della mamma non si possono dimenticare le nonne perché anche loro una volta sono state delle mamme: auguri allora a tutte le nonne, alle mie in particolare nonna Rosa e Natalina.
Lorena Molteni