LA PAROLA DEL PARROCO

Mentre scrivo ho davanti a me il programma esteso di tutto l’Avvento. Non posso fare a meno di gettare lo sguardo sui giorni che avvicinano la festa del Natale di nostro Signore. Ed insieme penso alla mia Comunità che pur immersa nei problemi della quotidianità, è pur tesa però a preparare questo traguardo con desiderio e speranza.

Vorrei dunque con semplicità evidenziare i momenti significativi e le feste importanti che ci sono dati da vivere, Sono tappe che aiutano a rendere la nostra vita momento di grazia e di salvezza.

22 novembre: memoria di Santa Cecilia, patrona dei musici e dei cantori. La circostanza permette di ricordare che musica e canto sacro sono preziosa preghiera. Chi svolge un servizio musicale collabora allo sviluppo e alla crescita “culturale” della comunità. Compie un lavoro che appaga lo spirito e sa creare condizioni e mentalità nuova.

La nostra comunità è orgogliosa ed è per lei motivo di vanto avere un Corpo bandistico e due Corali sempre pronte a servire la preghiera comunitaria! L’augurio mio è che, nei suoi componenti, non venga meno lo spirito di disponibilità e l’intento di celebrare la gloria di Dio attraverso l’esercizio di quella capacità e di quell’impegno che non disdegnano amore, fatica e sacrificio.

7 dicembre: solennità di Sant’Ambrogio, vescovo e dottore della Chiesa, patrono della città e della diocesi di Milano. Il nostro Arcivescovo, alla vigilia di questa solennità, nella basilica dedicata a Sant’Ambrogio che ne custodisce le spoglie, è solito rivolgere alle autorità e a tutti i fedeli della città, un discorso forte ed importante.

I tempi in cui visse il Santo non erano facili, come facili non sono i nostri.

Sant’Ambrogio voleva formare la fede nei suoi fedeli. Pastore e maestro vero sentiva di essere investito di un compito impegnativo. Sua preoccupazione era la vita spirituale della gente; era la necessità di formarla, di educarla nei valori della fede.

Sant’Ambrogio voleva combattere il paganesimo e le eresie. Diceva con forza e passione che vano è il culto al sole e alla luna: non sono dei e tali non devono essere ritenuti. Semplicemente sono servi perché fatti e creati. Molte eresie pullulavano ai suoi tempi. Sant’Ambrogio le combatte con vigore. Combatte il manicheismo: dottrina che asseriva l’esistenza di due elementi primordiali: il Bene, cioè Dio-Luce e il Male cioè materia-tenebra. Il Santo esclude categoricamente l’esistenza del principio malvagio.

Sant’Ambrogio vuole calare nella gente il senso morale e cristiano delle virtù dimostrandosi pastore di una ricchezza esperienziale non comune, di una capacità psicologica di introspezione fine, di una attenzione agli altri chiara e sensibile.

8 dicembre: solennità della Immacolata Concezione di Maria. Nel celebrare questa festa prossima al Natale, ricordiamo come Maria fu preservata dalla colpa di Adamo in vista dei meriti di Cristo. Il Signore anticipò per la madre Sua il frutto della Sua passione.

Il privilegio dell’Immacolata non consiste solo nell’assenza del peccato d’origine, ma più ancora nella pienezza della grazia. Dio, già prima della creazione, ci aveva predestinati ad essere suoi figli adottivi. E Dio, nella sua sapienza, già allora aveva visto la caduta in Adamo del genere umano, e quindi, sin dall’inizio, aveva concepito questa creatura terrestre tuttasanta. Celebriamo dunque questa solennità con grande onore, con grande devozione.

17/25 dicembre: celebriamo la Novena in preparazione al Santo Natale. Non è momento riservato solo ai piccoli della nostra Comunità! Noi la celebriamo per dire al mondo che Gesù è la tenerezza di Dio; per aprire il cuore a 360 gradi, per camminare verso Gesù insieme ai fratelli. La novena di quest’anno ci prepara ad accogliere la luce di Gesù. Natale è la festa della luce, non delle luci dell’albero, piuttosto delle luci del cuore. Non manchiamo a questo appuntamento assieme ai nostri ragazzi.

 

vita parrocchiale

GRUPPI DI ASCOLTO

le Missioni Popolari si avvicinano!

È quindi tempo di prepararci ad accogliere questa straordinaria occasione di conversione offerta a ciascuno di noi.

Il Signore ci chiama oggi, come ha fatto da sempre nel corso della storia, ad ascoltare la sua Parola.

E noi siamo pronti a rispondergli:

“Indicami la Tua via, perché io Ti conosca!”

Questo è infatti l’impegno che, come singoli e come comunità, vogliamo assumerci. Concretamente, cosa comporta?

Come scoprire la via che il Signore ha pensato per me, per te, per noi…?

Il Papa, i Vescovi e il nostro Cardinale lo hanno riaffermato con forza nei loro più recenti documenti: “Ascoltando la Parola”.

Una preziosa occasione di ascolto e confronto ci è offerta attraverso i Gruppi di Ascolto, il cui cammino sta per riprendere.

Vi segnalo le date degli incontri programmati per questa anno pastorale:

*11 dicembre 2001

*15 gennaio 2002

*29 gennaio 2002

*31 gennaio 2002

Quaresima – Incontri per ascoltare le catechesi dell’Arcivescovo

*9 aprile 2002

*7 maggio 2002

“Ricominciare dalla Parola, ripartire dalla Parola è l’invito che rivolgo a tutti voi!” (Card. Martini)

Faccio mio l’augurio di quest’anno del nostro Cardinale.

Don Luigi

 

vita parrocchiale

IL RINNOVATO “CONSIGLIARE”

“Un momento significativo della partecipazione all’Azione Pastorale della parrocchia si realizza mediante il “consigliare nella Chiesa”, in vista del comune discernimento per il servizio al Vangelo. Il consigliare nella Chiesa non è facoltativo, ma è necessario per il cammino da compiere e per le scelte pastorali da fare. Il Consiglio Pastorale Parrocchiale e, nel suo settore e con la sua specificità, il Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici, sono un ambito della collaborazione tra presbiteri, diaconi, consacrati e laici e uno strumento tipicamente ecclesiale, la cui natura è qualificata dal diritto- dovere di tutti i battezzati alla partecipazione corresponsabile e dall’ecclesiologia di comunione.” (dal Sinodo 47° §1 della cost. 147)

Come indicato dal “Direttorio per i Consigli Pastorali della Diocesi di Milano” la nostra parrocchia ha recentemente rinnovato i suoi due principali organi di consiglio in campo ecclesiale ed economico, aventi scadenza quinquennale: il Consiglio Pastorale Parrocchiale ed il Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici. Le dinamiche di rinnovo e quindi di elezione dei nuovi membri si sono svolte con modalità differenti per i due consigli, pertanto vediamole separatamente.

CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE

In data 21 Ottobre 2001 nel corso delle Celebrazioni Liturgiche festive si sono svolte le elezioni del Consiglio Pastorale Parrocchiale. Hanno preso parte alle votazioni 508 parrocchiani, le schede valide sono risultate essere 493, le bianche 9, le nulle 6.

Con tale votazione risultano nuovi membri eletti dalla comunità:

Zappa Abele

Tagliabue Federico

Arnaboldi Fabio

Porro Augusta

Fumagalli Gianni

Corti Dante

Colombo Ivan

Bonacina Adele

I suddetti 8 membri vanno quindi a rappresentare quei due terzi del Consiglio Pastorale Parrocchiale che il Direttorio chiede vengano eletti dalla comunità. Il restante terzo è invece scelto dal parroco. La riserva a favore del parroco non deve essere intesa come espressione di autoritarismo, ma ha la finalità di integrare la composizione del Consiglio Pastorale perché rappresenti in modo più efficace l’immagine della parrocchia. Con tale finalità sono stati quindi nominati:

Orsenigo Agnese

Molteni Francesco

Colombo Alessandro

Colombo Roberta

Bianchi Valentino

Risultano poi essere membri di diritto del Consiglio i rappresentanti delle diverse comunità di vita consacrata operante ed un parrocchiano facente vece di segretario:

Don Luigi Brigatti

Suor Donata Curti

Corti Adriano (Presidente Azione Cattolica)

Porro Stefano (Prefetto del Consiglio d’Oratorio)

Proserpio Cristina (segretaria)

Il nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale risulta quindi composto da un totale di 17 membri, tra i quali è molto positivo riscontrare una buona percentuale di giovani che hanno dato la loro disponibilità per questo servizio alla comunità. Presenza ancor più significativa se si pensa che le tre parrocchie della vicina Cantù non sono state in grado di indire le elezioni per insufficienza di candidature.

Possiamo quindi affermare che, il nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale, nasce sotto buoni auspici.

CONSIGLIO PARROCCHIALE PER GLI AFFARI ECONOMICI

Il Consiglio per gli Affari Economici è composto oltre che dal parroco, da almeno altri tre fedeli da lui nominati e per il restante terzo da fedeli nominati dallo stesso su indicazione però del Consiglio Pastorale (un membro del Consiglio per gli Affari Economici è solitamente scelto all’interno del Consiglio Pastorale ).

Il Consiglio per gli Affari Economici in carica negli ultimi cinque anni ha però dato avvio ad un progetto imponente ed impegnativo quale la costruzione del nuovo stabile di Via Madonnina, opera di primaria importanza per la nostra comunità. Il parroco, su indicazione anche del Consiglio Pastorale, ha conseguentemente deciso di riconfermare in blocco il precedente organico, al fine di poter proseguire e portare a termine il progetto che lo ha impegnato e coinvolto attivamente nel corso del precedente mandato.

Pertanto i membri del nuovo Consiglio per gli Affari Economici restano invariati, ad eccezione del membro rappresentante del Consiglio Pastorale rinnovatosi con il consiglio stesso, e sono:

Don Luigi Brigatti

Colombo Mario

Formenti Adalberto

Fumagalli Gianni            (rappresentante Consiglio Pastorale)

Fumagalli Ruggero

Marelli Ambrogio

Orsenigo Giancarlo

Questi quindi i nuovi membri degli organi di consiglio Parrocchiali. Questi i nuovi membri attraverso i quali la vita e l’azione pastorale della nostra parrocchia non verranno lasciate al caso o al succedersi estemporaneo di iniziative dovute alla buona volontà del parroco o di alcuni fedeli, o a gruppi e realtà di vario genere presenti nella parrocchia. Questi i nuovi membri attraverso i quali verrà salvaguardata l’unità dell’azione pastorale ed il suo svolgersi.

L’aspetto più significativo è indubbiamente la presenza di consiglieri scelti dalla comunità stessa, da una comunità la cui partecipazione, anche in questa occasione, si è rivelata numerosa, responsabile ed efficace.

RUGGERO FUMAGALLI

 

Caritas

ANCORA A PROPOSITO DI… ASCOLTO

“Oggi le persone hanno più bisogno di ascolto che di parole. Abbiamo imparato tutti a parlare, magari anche in più lingue, e non siamo più capaci di ascoltarci. Soltanto quando diamo ascolto all’altro con attenzione e non distratti, con pazienza e non in fretta, con meraviglia e non annoiati, acquistiamo il diritto e l’autorevolezza di parlargli al cuore. Efficientismi come siamo diventati, a volte crediamo che il tempo dedicato all’ascolto sia perso; in realtà, se pensiamo così, forse è perché non abbiamo tempo a disposizione per gli altri, ma soltanto per noi stessi e per i nostri interessi. Non di rado il parlare esprime voglia di potere sull’altro, nasconde i nostri sentimenti di sfiducia e di rifiuto, è un susseguirsi di razionalizzazioni e scuse per giustificarsi, è pieno di ambiguità e contraddizioni. Mentre un ascolto attento diventa un grande servizio e un effettivo aiuto che si offre al fratello. La gente ha bisogno di raccontare i propri problemi a qualcuno che li capisca, per sdrammatizzarli, per non sentirsi sola di fronte a situazioni angoscianti, per confrontarsi sui modi di uscirne. I problemi personali, quando non si trova a chi manifestarli, possono diventare giganteschi, paurosi, affievoliscono il senso della vita, soffocano la speranza”

(C. M. Martini – Lettera alla Diocesi di Milano in occasione del Natale 1989)

Parole… parole... oggi c’è un grande uso ed abuso di parole!

Quando il silenzio intorno a noi ci da fastidio, basta schiacciare un pulsante e fiumi di parole ci invadono; il cervello è imbottito da frasi, discorsi, consigli, sentenze, chiacchiere che affermano e smentiscono, esaltano e umiliano, condannano e assolvono,

Tutto questo anestetizza il nostro pensiero e non ci permette di ascoltare chi sta intorno a noi ed anche di ascoltarci.

Questa anestesia ci fa comodo; l’ascolto dell’altro ci preoccupa in quanto l’altro ci può chiedere qualcosa; e l’ascoltare noi stessi ci può mettere in discussione in quanto anche la nostra coscienza ci può chiedere qualcosa.

E noi vogliamo che nessuno ci chieda niente. Non abbiamo tempo da sprecare: il tempo è troppo prezioso; e poi il rischio di dare o fare qualcosa per qualcuno è troppo grande; è troppo impegnativo instaurare rapporti con chi può aver bisogno di noi.

La capacità di ascolto si sta rivelando una qualità sempre più rara.

È importante recuperarla perché ci permette di costruire relazioni fraterne e di imparare ad accogliere coloro che vivono situazioni difficili.

L’ascolto è la radice della vita cristiana e la vita cristiana ha la sua radice nell’ascolto di Dio, che ci parla costantemente.

Per noi che ci professiamo credenti, la Parola deve rinnovare la nostra fede, e la fede  ci deve far conoscere la carità.

LA CARITÀ È GENERATA DALL’ASCOLTO.

Augusta

 

la nostra banda

LA BANDA IN CONCERTO

“Un concerto per…”. Leggendo i giornali di questo periodo, è facile imbattersi in titoli tipo quello virgolettato nella nostra introduzione. Si legge di esibizioni promosse con i più disparati motivi di fondo, per tutti i gusti, dai più leggeri a quelli più sofisticati, per utenti dal palato musicale fino. Alcuni sono proprie e vere gare, nel rispetto originario del termine che è appunto un “gareggiare” con tanto di graduatoria finale e premi a disposizione dei vincitori. Certamente non è questo lo scopo e lo stile del concerto natalizio proposto, seguendo una consolidata tradizione, dal nostro corpo musicale S. Cecilia. Domenica 23 dicembre, alle ore 21.00 presso la tensostruttura dell’oratorio maschile, la banda offrirà a tutta la comunità i suoi auguri in musica. Lo scopo è quello di trascorrere una piacevole serata ascoltando brani musicali eseguiti dai bravi bandisti, passare delle ore insieme a scambiarsi amichevolmente gli auguri per le festività e nello stesso momento assaporare, oltre all’immancabile panettone, anche un po’ di cultura, quella che sa regalare, in punta di piedi, senza voler strafare, la banda nel corso delle sue periodiche esibizioni. Lo stile è quello semplice di un ritrovo familiare, nel solco delle belle consuetudini alle quali il corpo musicale ci ha abituati. Questo è il programma della serata stilato dal maestro Monti e dai suoi collaboratori e che si può leggere, nel preciso ordine di esecuzione, anche sul sito internet della parrocchia. Negli spartiti trovano posto un brano dedicato al centenario verdiano che si sta avviando alla conclusione, il famoso “Va pensiero” tratto dal Nabucco; il celebre “New York New York” reso celebre da Liza Minnelli, da dedicare alla memoria delle vittime della tragedia americana dello scorso 11 Settembre. “Happy new year” ci ricorda l’attualità del momento mentre “Circle of life” tratto dal Re Leone farà felici i più piccoli. Saranno eseguite anche musiche scritte appositamente per bande come “The major and the minor”, “Le quattro stagioni”, “Triumphal overture” mentre gli arrangiamenti saranno “Don’t let the sun go down on me” del grande Elton John, “Soldier’s song”, e “Handel with care”. Completerà la serata “Poker rag” una tipica marcia che in un concerto non può mai mancare. Un cartellone ricco a simboleggiare l’eccellente capacità espressiva raggiunta dai nostri strumentisti. Dal microfono Fabio ci illustrerà, con la consueta maestria, i brani nel dettaglio tecnico, al momento della loro esecuzione. Non resta che augurarci un buon ascolto e buone feste.

Francesco Molteni

 

dal Gruppo Sportivo

IL G.S. MONTESOLARO E IL “SUO” NATALE

Tra i mille appuntamenti del natalizio mese di dicembre, sul calendario parrocchiale, vengono evidenziati due momenti “sportivi” un po' particolari; non si tratta di partite di calcio o di incontri di pallavolo, bensì del Natale degli sportivi a Milano con l’Arcivescovo (17 dicembre) e l’ormai famoso, tradizionale e locale “NATALE DEL G.S.”, che quest’anno si festeggerà venerdì 21 dicembre.

È sempre bello e significativo scambiarsi insieme gli auguri di Natale e vedere tutti gli sportivi del nostro G.S., dai piccoli ai grandi, dai calciatori alle pallavoliste, dai dirigenti ai tifosi festeggiare insieme in allegria è sicuramente un bel gesto di Natale.

Come mi confermano i responsabili del G.S., l’appuntamento si svolgerà secondo l’abituale canovaccio e cioè la S. Messa alle h.20.00 in chiesa parrocchiale alla quale seguirà lo scambio di auguri, con panettone e spumante, in palestra.

L’invito è rivolto ovviamente a tutti i ragazzi e le ragazze che militano nel G.S., agli allenatori, dirigenti, genitori, tifosi e a tutti coloro che amano lo sport!!!

Sarà un momento di gioia e festa con lo scambio di auguri, ma anche un momento per fare il “punto della situazione”, infatti verranno riassunte queste prime settimane di attività agonistica e i relativi risultati delle squadre.

A tutti i componenti delle varie squadre, come ormai è consueto, il G. S. ha in riserbo un regalino e la serata del 21 sarà motivo per tutti per fare un piccolo regalino a chi è meno fortunato di noi; ogni sportivo avrà la possibilità di dimostrare il proprio “essere campione” anche fuori dal campo, collaborando con una piccola offerta per l’iniziativa missionaria parrocchiale S.O.S. 2002, alla quale anche il G.S. aderisce. È molto importante, visto anche la tipica atmosfera natalizia del “siamo tutti più buoni”, che ogni ragazzo aiuti con un piccolo gesto la realizzazione di un regalo così grande!

Non mi resta dunque che invitarvi, a nome del G.S., a questo tradizionale momento di... sano e bello sport!! L’appuntamento, cari amici sportivi, è per lunedì 21 dicembre, alle 20.00, in chiesa parrocchiale...  
vi aspettiamo numerosi!!!

 URSULA BORGHI

 

LE TRADIZIONI NATALIZIE IN GERMANIA

Ogni anno verso la fine di novembre le piazze di quasi tutte le città tedesche si riempiono di bancarelle e si affollano di gente.

 Il Weihnachtsmarkt (Mercato di Natale) è infatti una tradizione consolidata che ha esteso la proprio influenza in parte anche in Italia, ad esempio a Bolzano.

 Le bancarelle sono rigorosamente di legno e sul tetto - che è necessario per proteggersi dal freddo e dalla neve - si possono ammirare le più belle decorazioni: dalle statue del presepe agli addobbi più strani e sorprendenti, passando per le immagini che raffigurano gli articoli in vendita.

 A Stoccarda, dove il mercato di Natale si estende per tutto il centro storico e le vie adiacenti, c'è per esempio anche un concorso che premia l'addobbo più bello e fantasioso.

 Una delle bancarelle che non manca mai, per lo meno a Ludwigsburg, località da dove scrivo, è quella delle iniziative della Parrocchia collegate alla Caritas.

 Normalmente si vendono articoli prodotti nei Paesi poveri, quali le candele per la corona dell'avvento oppure i biglietti per gli auguri di Natale.

 La bancarella viene solitamente piazzata a una delle estremità della piazza affinché non passi inosservata e non venga assimilata alle altre bancarelle che invece vendono i loro articoli a scopo di lucro.

 Un altro aspetto più mondano dei mercati di Natale è quello delle bancarelle con il vin brulé e i vari dolciumi che si consumano in gran quantità.

 Tra i più tipici ci sono il Christstollen che ricorda un po' il nostro pan tranvai con l'uva sultanina, le mandorle a scaglie e il marzapane; i Lebkuchen, biscotti dolcissimi - a volte anche ricoperti di cioccolato - i cui ingredienti principali sono il miele o sciroppi di frutta; come se non bastasse ci sono anche gli Spekulatius, fragranti biscotti al burro.

 Per i bambini poi ci sono i calendari dell'Avvento con un cioccolatino per ogni giorno di dicembre che li separa dalla nascita di Gesù Bambino.

 Questa è una tradizione ancora molto radicata, sebbene abbia subito una certa evoluzione.

 Due o tre generazioni fa infatti il calendario era sempre lo stesso e ogni anno i ventiquattro sacchettini di stoffa appesi ad ogni chiodo venivano riempiti con cose diverse: noci, arachidi, qualche biscotto oppure una matita e altri piccoli oggetti che si potevano rivelare utili, ad esempio per la scuola.

Simona Colombo

 

Decanato: Scuola della Parola 18/19enni - giovani

“VOGLIAMO VEDERE GESU’”

Scuola della Parola 2001

“Vogliamo vedere Gesù”… in GV 12,21, con queste parole l’apostolo Filippo si rivolge ad alcuni Greci recatisi a Gerusalemme per il pellegrinaggio pasquale. Sulla scia di queste parole, partendo proprio dalla richiesta fatta dall’apostolo Filippo, dallo scorso mese di ottobre hanno avuto inizio gli incontri di Scuola della Parola per i giovani del decanato. In questa sede non voglio e non posso soffermarmi sul significato profondo del tema di quest’anno, la ricerca del volto di Gesù, perché non possiedo la competenza necessaria per risultare esauriente, voglio  e posso invece soffermarmi su quella che è l’utilità della Scuola della parola, su quelli che sono i suoi scopi ed i suoi metodi.

Innanzitutto qual è lo scopo…lo scopo della Scuola della Parola è molto semplice: insegnare a fare la Lectio, insegnare ai giovani a porsi personalmente di fronte ad un testo biblico e pregare partendo da esso. Affidandomi alle parole del nostro cardinale “… lo scopo della Scuola della Parola è di insegnare a vivere della Parola, a stare nella Parola, quindi a vivere con gioia, con gusto, con sorpresa l’incontro con la Parola di Dio scritta, che poi diventa incontro con Gesù, con Dio che mi sta chiamando e al quale cerco di dare risposta…”.

Qual è il metodo adottato dalla Scuola della Parola… il metodo è quello tipico della Lectio, che si articola in quattro diversi momenti: la lettura, la meditazione,  la contemplazione e l’azione.

Mi spiego meglio. In primo luogo viene letto il testo ed attraverso la lettura si cerca di coglierne il significato generale, i soggetti, le azioni e gli elementi che lo compongono. In secondo luogo si riprende il teso cercando di attualizzarlo, cercando di cogliere un messaggio nell’oggi, nella nostra quotidianità, nel contesto in cui viviamo. Vi è poi la fase del silenzio, quel silenzio confortante in cui ciascuno può trovare sé stesso nelle parole lette, può cercare le risposte alle sue domande nelle parole di Gesù, può tentare di mettere a nudo le sue debolezze per ritrovare, attraverso il nuovo messaggio appena compreso, la sua nuova forza. Vi è infine un’ultima fase della Lectio, l’azione. L’azione può essere un gesto semplice, simbolico, una sorta di esame al quale mi sottopongo per valutare concretamente il risultato del messaggio appreso, il suo dispiegarsi nella mia vita, nella mia giornata, nei momenti bui ed in quelli particolarmente luminosi.

Questo è quello che, nel mio piccolo, ho potuto raccontare. Il modo migliore per entrare in contatto concreto con la realtà della Scuola della Parola è parteciparvi…

RAFFAELLA FORMENTI

Queste le date dei prossimi incontri:

10 gennaio 2002

14 marzo 2002

presso il centro giovanile di Cabiate.

Partenza da Montesolaro alle 20.15 dal piazzale antistante la chiesa.

 

Mondo Missionario

Operazione S.O.S. 2002 – Se lo dici TU

Appuntamenti da non perdere

Nell’articolo precedente riguardante la proposta caritativa della parrocchia si erano sottolineati gli aspetti spirituali che ci devono portare a impegnarci nella direzione del nostro essere cristiani di carità, cristiani che riconoscono l’importanza di una nuova evangelizzazione. Inoltre il richiamo al messaggio del papa a riguardo della giornata mondiale missionaria ci ha fatto capire l’importanza di tutto ciò anche a livello di chiesa universale.

Ora però si tratta di mettere in pratica tutto quello detto. Eccoci quindi pronti per cominciare questo cammino di carità con diverse iniziative.

Come era accennato sul volantino della proposta stessa, il primo appuntamento in ordine cronologico che ci attende è il mercatino. Sabato 8 dicembre infatti, a Carimate, i nostri adolescenti e giovani saranno impegnati in una vendita di oggetti provenienti dal Bangladesh, o per lo meno la maggior parte di questi sarà proveniente direttamente dal Bangladesh, altri invece sono di provenienza da altri paesi vicini, come dall’India. Comunque fra questi oggetti alcuni arrivano direttamente dalla missione in cui opera suor Mariangela, la quale collabora alla loro realizzazione. Questo materiale è fornito dal PIME di Milano che mette a disposizione questi oggetti per eventuali mercatini e il cui ricavato va interamente a finanziare i costruttori, ovvero la vendita avviene attraverso il cosiddetto commercio equo e solidale. Ma non finisce qui, questo mercatino sarà riproposto anche la domenica successiva, domenica 16, a Montesolaro.

Altro appuntamento è previsto invece per sabato 15 dicembre, quando nel pomeriggio di questa giornata alcuni incaricati passeranno per il paese a vendere panettoni e pandori. Anche in questo caso il ricavato dell’iniziativa andrà a finanziare “l’Operazione S.O.S. 2002-Se lo di TU”. È una vendita porta a porta che ci permette di raggiungere ciascuno di noi e che permette a ciascuno di noi di essere raggiunto dalla possibilità di fare un gesto di solidarietà.

Infine l’ultima proposta di quest’anno (ed è proprio l’ultima di questo anno) è la “Festa della Comunità”. Questo appuntamento, ormai consolidato nella nostra parrocchia con la partecipazione di molte famiglie, è per festeggiare insieme l’ultimo dell’anno all’insegna della solidarietà anche in un momento di festa come questo ci si rivolge così a chi è più povero di noi destinando il ricavato della serata all’azione caritativa a favore del Bangladesh.

In tutto quello che facciamo e che faremo credo sia importante non perdere di vista il fine ultimo per cui facciamo ciò e non permettere che, come molto spesso accade, la raccolta di soldi diventi la priorità su tutto. Io credo che sia importante fare ma ancora più importante capire perché bisogna fare, capire e far capire il significato di certi atteggiamenti,di una cultura di solidarietà che purtroppo molto spesso non è presa in considerazione se non come evento eccezionale che riguarda solo alcuni e non ognuno di noi, nella vita sociale e in quella privata. Io credo che tutto il senso si possa riassumere nel titolo che il nostro Arcivescovo Carlo Maria Martini ha dato alla XI giornata Caritas diocesana: Scommettere sulla Carità –Una comunità che ascolta i poveri.

FEDERICO TAGLIABUE

 

Catechesi in parrocchia

A CONFRONTO CON LE CATECHISTE DEI RAGAZZI DELLE ELEMENTARI E MEDIE

Mercoledì 21 novembre il parroco si è incontrato con le catechiste che seguono i ragazzi delle elementari e medie per una prima verifica sul lavoro che si sta facendo in ordine alla trasmissione dei valori cristiani e per preparare la proposta ed il contenuto dell’incontro con i genitori dei ragazzi delle singole classi in programma nelle settimane a venire.
A fronte di un gruppo di catechiste attente e generose il parroco si è innanzitutto reso conto del lavoro prezioso ed importante da loro svolto e della grande fatica oggi compiuta dalle stesse nel far passare alle giovani generazioni il messaggio di Gesù. Ma non è questo il punto su cui voglio fermare l’attenzione.

Dopo una attenta verifica sulla partecipazione dei ragazzi agli incontri di catechismo il discorso si è allargato per convergere alla fine su una preoccupazione comune, tant’è che il parroco stesso ne ha raccolto l’istanza e, su questa pagina del bollettino vuole rilanciarne il messaggio ai genitori e agli educatori perché ognuno abbia ad assumere la propria responsabilità.

Si rileva il diffondersi, con tacito consenso, di un modo di vedere e di valutare l’ora di catechismo che definisco improprio, perché quest’ora viene giudicata come un’ora non poi così indispensabile!

“I nostri ragazzi, - si sente dire -, sono super-impegnati: sono stravolti e schiacciati da tanti impegni: scuola, allenamenti di calcio e pallavolo, piscina, lezioni di musica e di lingue, esercitazione con strumentazioni varie, danza… A questi ragazzi non resta alcun momento libero! In una situazione di questo genere anche l’ora di catechismo diventa stretta. Si impone il bisogno di lasciare qualcosa.
E davvero succede che il carico di impegni dei ragazzi è tale che, alla fine, qualcuno opta di sacrificare l’ora di catechismo. Gli altri appuntamenti sono tutti importanti! Al catechismo si può andare un’altra volta!

Credo che su questa filosofia noi si debba vigilare molto! Le numerose attività materiali e culturali possono soffocare quella che deve essere l’unica attività veramente necessaria per i nostri ragazzi: la catechesi! Attività che ci fa conoscere Gesù, grande Maestro di vita, il vero nostro Salvatore!
A cuore aperto mi sento di dire, carissimi genitori, che è importante lo sport. Valide sono tutte le discipline atte a formare la personalità dei nostri ragazzi.
Non è vero però, che tutti i ragazzi, nel crescere e nel prepararsi al loro futuro, debbano necessariamente fare tutto. Nella vita si impongono scelte e tocca proprio ai genitori e agli educatori aiutare i figli in ciò che più giova, in ciò che più aiuta a realizzare la propria vita.

Oggi non mancano giovani attenti e responsabili che contestano questa nostra società tutta orientata alla massima produzione, al massimo profitto, al massimo benessere. Società che non lascia né spazio, né respiro per sentirsi uomini e non macchine, per costruire la propria vita almeno con margini di libera creatività, per coltivare e giudicare ed elevare i propri pensieri ed affetti.

La famiglia borghese ha creduto di placare l’inquietudine dei giovani fornendoli di ogni possibilità di godimento. Ma in fondo all’esperienza di tutto ciò che è stato messo a loro disposizione, questi giovani hanno trovato il vuoto e la noia.

“Chiedevamo valori e ci avete dato consumi. Avevamo sete di amore e ci avete offerto distrazioni e piaceri. Avevamo bisogno di ideali e di modelli di vita, ma il vostro esempio e le vostre parole non ci hanno proposto che la ricchezza e la carriera”.

Che questo rimprovero non si abbia a sentirlo un giorno da coloro che oggi sono i nostri ragazzi. Se vogliamo loro bene dobbiamo donare certezze e valori capaci di sostenere il senso di un vivere. Dobbiamo donare una fede solida, fede che viene dall’ascolto della Parola, fede che trova necessario alimento nel confronto con Gesù, con il suo Vangelo. Fede che passa necessariamente attraverso la periodica settimanale lezione di catechesi.

Frequentare l’ora di catechismo vuol dire mettersi nella condizione di conoscere Gesù, che un giorno ha detto di sé: “Io sono la via, la verità e la vita!”
Gesù è la chiave del mondo e della storia: non possiamo non metterci a confronto con Lui!. Ci ha insegnato, attraverso la legge nuova dell’amore, come vivere la vita, oggi, in modo esemplare ed efficace.

Prendere sul serio il Suo Vangelo e assimilarne i contenuti significa percorrere “la misura alta” della vita cristiana che porta alla piena realizzazione di sè. Vuol dire fissare principi capaci di accompagnare tutte le tappe della propria esistenza, presente e futura. Vuol dire orientare i cammini nostri verso i traguardi ultimi percorrendo le strade maestre della fraternità, della solidarietà e dell’amicizia, sull’esempio proprio di Gesù.

Personalmente sono convinto di questo: non percependo più il bisogno di un generoso confronto con il Vangelo, la fede a poco a poco viene meno, scolora. Ci si accorge presto di trovarsi in balia di ogni idolatria, proprio come afferma Padre David Turoldo in quella preghiera che stiamo recitando in questo periodo di preparazione alle Missioni Popolari in parrocchia: “Abbiamo perso il senso della contemplazione. Perciò siamo soli e vuoti, così rumorosi ed insensati, ed inevitabilmente idolatri!”

 

APPUNTAMENTI PARROCCHIALI DEL MESE DI DICEMBRE

Il mese di dicembre è ricco di appuntamenti e ferve per la preparazione al Natale di nostro Signore. Di seguito è qui riportata la scaletta del programma che vivremo nella nostra Comunità.

Sa 8

Solennità della Immacolata Concezione. Ore 11: Messa presieduta dal Vicario Episcopale.
Giornata adesioni della Azione Cattolica.
 Ore 16,45 presso il salone del Torchio a Carimate: Cerimonia del conferimento di Benemerenze Civiche.

Do 9

Ore 11: Messa e professione di fede dei fidanzati che concludono il loro itinerario di preparazione al matrimonio.

Ma 11

Ore 15 in cappellina Oratorio: Incontro Francescane.
Ore 21 nelle case di accoglienza: Gruppi di Ascolto sulla scheda: “La chiamata di Abramo”.

Me 12

Ore 21: Incontro Catechisti - Genitori preadolescenti di 1°, 2° e 3° media.

Gi 13

Ore 20.45: Scuola della Parola 18/19enni e giovani a Cabiate.

Ve 14

Giorno di digiuno dei cattolici per rispondere con la forza della verità e dell’amore alle nuove sconvolgenti sfide del momento presente.
Ore 19: Santa Messa per la pace. Invitati sono tutti, in particolare adolescenti e giovani.

Sa 15

Ritiro per giovani al Seminario di Como.

Do 16

Ore 15 in Chiesa: Festa di Natale e scambio auguri Scuola Materna Serena.

Lu 17

Inizia la Novena in preparazione al Natale. L’appuntamento è per le ore 17.30 in Chiesa. Tutti sono invitati assieme ai ragazzi della scuola elementare e media.
A Milano i Gruppi Sportivi si incontrano con l’Arcivescovo per gli auguri di Natale.

Ma 18

Ore 20, in Oratorio si incontrano i catechisti, gli adolescenti, i 18/19enni, i giovani con i Padri di Rho. Lo scopo è di preparare insieme i momenti della prossima Missione popolare in parrocchia.

Gi 20

Ore 20.30 in Chiesa: Celebrazione Comunitaria del Sacramento della Penitenza.

Ve 21

Ore 20 in Chiesa: Santa Messa presente il Gruppo sportivo e auguri di Natale.

Do 23

Ore 21 in tensostruttura: Concerto natalizio Banda Santa Cecilia.

Lu 24

Ore 23: Santa Messa nella Notte di Natale. La Messa sarà preceduta da una Veglia di preghiera.

Ma 25

Solennità del Natale di Nostro Signore.

Lu 31

Ultimo giorno dell’anno. La Messa delle ore 20 è di ringraziamento con il Canto del “Te Deum”.

 

ANAGRAFE PARROCCHIALE MESE DI NOVEMBRE

NATI IN CRISTO

MORTI IN CRISTO

 

POCHI PRETI? NON RASSEGNAMOCI

Ho ricevuto in questi giorni una Lettera dell’Arcivescovo che invita noi preti a fare un esame di coscienza. La Lettera ha come titolo: “Il Signore chiama. Lettera ai preti sulle vocazioni al ministero ordinato”. L’Arcivescovo chiama con fiducia i suoi preti a rimboccarsi le maniche. A mettersi in gioco.Con la preghiera, l’annuncio della Parola, l’accoglienza, la proposta esplicita, l’accompagnamento spirituale. Con la propria vita, che sia esemplare. E con una pastorale giovanile che sia pastorale vocazionale.

Il cruccio di San Carlo. Nel cortile del palazzo arcivescovile c’è una statua di San Carlo che “mi sembra che presenti un aspetto più severo del solito. Non vorrà forse rimproverare le nostre inadempienze, richiamare l’urgenza di maggiore attenzione, stimolare iniziative per risvegliare la sensibilità verso le vocazioni al ministero ordinato?”

La preghiera? Non un’optional

Scrive l’Arcivescovo: “Ho talora l’impressione che il comando del Signore – Pregate il padrone della messe che mandi operai per la sua messe – sia inteso un po’ come il risvolto della rassegnazione. Come se pensassimo: per le vocazioni non possiamo fare più di quanto abbiamo fatto… Martini sollecita invece a “pregare col gemito insistente e incrollabile fiducia”.

Verso una chiesa senza preti?

Una chiesa nella quale non si avesse più fiducia nel fatto che Dio chiama anche oggi in questo mondo sempre più secolarizzato a consacrare a Lui tutta la vita per il servizio del Regno è una chiesa destinata a perire. “È questa fiducia - dice l’Arcivescovo – che stimola la preghiera per le vocazioni”. Preghiera che dovrebbe essere sempre più intensamente praticata da parte di coloro che si trovano nell’età e nelle condizioni di scegliere lo stato di vita: cioè i giovani.

Senti chi chiama

Martini esorta noi preti a riesaminare il cammino pastorale delle comunità. E a proporre ai giovani e agli adolescenti gli esercizi spirituali “specialmente in forma di ritiro residenziale”.

 

dalle Missioni

Suor Mariangela Colombo ci scrive dal Bangladesh

Carissimi amici parrocchiani,

            mio fratello mi ha comunicato l’iniziativa in programma per il Bangladesh. Nella missione in cui mi trovo attualmente, dal 1999, c’è il dispensario in condizioni veramente precarie, molto peggio di quello di Bompara che nel 1998 è stato demolito e ricostruito e per la cui realizzazione c’è stato anche un vostro contributo dato in nome del gruppo DC. Ora a Bompara il nuovo dispensario è più accogliente e funzionale. Qui a Boldipukur si prevede di fare più o meno come quello di Compara, visto che si dimostra confacente alle necessità.

Per la realizzazione del dispensario di Buldipukr si prevede un ritardo per ragioni pratiche quali: misurazione e assegnazione terreno, disegno, progetto, ecc, per cui allego: piano progetto e preventivo di quello di Bompara per un’idea di come verrà effettuato.

            Boldipukur si trova a Nord del Bangladesh, è una zona rurale di tribali di etnia Orao con tradizioni, lingue, usi e costumi tutti propri e particolari. Gente semplice e povera che pare destinata a rimanere tale o a diventarlo ancora di più visto la poca incidenza a livello sociale di questa etnia.

            Qui al dispensario arrivano anche da molto lontano, mussulmani, hindù, pagani e,ovviamente, alcuni cristiani; la media giornaliera è di circa duecento persone, a volte trecento. Lavorano due suore infermiere coadiuvate da personale laico. Proprio il mese scorso è stata qui da noi una ragazza italiana, medico, a prestare il suo aiuto alcuni giorni. Ho parlato anche a lei della vostra iniziativa e si è dimostrata disponibile a venire ad incontrarvi e raccontare della nostra missione, attività, presenza e così via. Spero proprio che Roberta vi comunichi la sua esperienza in Bangladesh e specialmente a Boldipukur; per questo non mi dilungo oltre, lascio lei come mio portavoce.

            Ringrazio anche a nome dei miei superiori, vi auguro ogni bene nel Signore Gesù e vi saluto caramente assicurandovi il mio ricordo.

Vostra parrocchiana

Suor Mariangela Colombo

 

il Presepe

"... In poveri panni il figliol compose e nell'umil presepio soavemente il pose..." (A. Manzoni)

Di cartapesta, colorato, dorato, ricoperto di neve, decorato con pecorelle e pastorelli, illuminato da ghirlande, il presepe rimane il simbolo per eccellenza del Natale, la celebrazione della nascita di Gesù Bambino.

Ogni anno tutti quanti, bambini e non, poche settimane prima del 25 dicembre, confezionano presepi di ogni tipo, ricorrendo ai materiali e alle idee più strane ed originali.

Ma quando è nata l’idea del presepe? Spulciando tra leggende, tradizioni e Sacre Scritture, sembra che l’origine storica del presepe sia da attribuirsi al racconto della natività di Gesù fatto nel Vangelo di san Matteo e di san Luca, con riferimento al testo di Isaia (1,3) e Abacuc (3,2) dell’Antico Testamento. Uno dei primi a realizzare un presepe fu Papa Liberio che nel 352 – 355 fece costruire delle "tettoie" di legno rette da tronchi d'albero a Roma, nella Basilica detta "S. Maria ad praesepe", oggi chiamata S. Maria Maggiore. Dunque una tettoia con tronchi d'albero, quasi l’immagine di una stalla, collocata davanti ad un altare dove il 24 dicembre di ogni anno veniva celebrata la Messa di mezzanotte. Niente di più coerente con il significato della parola presepe, che deriva dal latino “praesepium” e “praesepe” e significa mangiatoia posta in una stalla.

Invece il primo a realizzare un presepe vivente fu san Francesco, che nella cittadina di Greccio la notte di Natale del 1223 fece rivivere la nascita di Betlemme con persone vere, pastori, contadini, frati e nobili e la scena venne dipinta da Giotto nell'affresco della Basilica Superiore di Assisi.

Poi negli anni seguenti i francescani, i domenicani e i gesuiti continuarono questa tradizione realizzando ogni anno bellissimi presepi viventi e di carta.

In Italia il più antico presepe conservato è quello dell'oratorio del Presepio sotto la Cappella Sistina in Santa Maria Maggiore a Roma, costruito nel 1280 circa da Arnolfo di Cambio. Chi va a visitare la Basilica può ammirare i tre Magi, San Giuseppe, il bue, l'asino, la Madonna e il Bambino, non semplici statuine ma vere e proprie opere d’arte.

Forse non tutti lo sanno, ma non è un caso che nel presepe ci siano le statue dei re Magi, del bue e dell’asino, infatti ognuno di loro ha un preciso significato.

Il bue e l'asino, ad esempio, furono aggiunti da Origene come simboli del popolo ebreo e dei pagani; il numero dei Magi ( tre) fu stabilito da papa Leone Magno e le scritture dicono che sono i rappresentanti delle tre età dell'uomo: gioventù, maturità e vecchiaia e delle tre razze dell’umanità: la semita, la giapetica e la camita. Gli angeli simboleggiano la presenza divina ed i pastori sono l'umanità che Gesù è venuto a redimere; infine Maria e Giuseppe sono rappresentati in adorazione per ricordare a tutti la regalità del Bambino Gesù.

Anche i doni dei Magi sono dei simboli: l'incenso, per la Divinità di Gesù, la mirra per il suo essere uomo e l'oro perché dono riservato ai re.

Il presepe viene realizzato in tutte le città d’Italia ed anche a Montesolaro, come ogni anno, appassionati e volontari hanno messo “in cantiere” due bei presepi: uno in legno ed uno vivente.

La scuola materna sta preparando, con l’aiuto fondamentale dei papà e di tutti i volontari, un presepe particolarissimo, molto attuale e originale, composto da un altissimo triangolo di 8 metri al cui vertice è collocato l’occhio di Dio; sotto viene rappresentata la natività con le sagome in legno dei personaggi e davanti un simbolico gruppo di bambini in adorazione che mostrano un cartello con scritto “aiuto”.

Molto ben visibili sono le sagome di un aereo (10 metri circa) che punta sulla Terra e di un carro armato, simbolo della guerra in atto. Sembra che gli eventi storici attuali non permettano più di realizzare l’atmosfera pura, semplice e serena dell’antichità…

Più tradizionale sarà invece il presepe vivente organizzato dall’oratorio. Ecco qualche anticipazione: la scena della natività verrà rappresentata all’aperto (neve permettendo) all’oratorio maschile, sarà recitata dai ragazzi che da settimane si stanno impegnando a preparare copioni e battute. La novità sta nel fatto che successivamente sarà possibile a tutti prendere parte all’evento perché ci si potrà aggirare tra le bancarelle allestite appositamente in cui si potranno ammirare ed acquistare i bellissimi lavoretti natalizi realizzati dai ragazzi.

Un presepe suggestivo ed evocativo, con recite, danze, personaggi in costume che faranno rivivere la magica atmosfera della notte Santa. Dietro a tutto un lavoro di settimane da parte dei ragazzi e degli animatori per realizzare i copioni, le scenografie, i costumi e i lavori natalizi. L’appuntamento è per il pomeriggio del 23 dicembre.

Dunque, per appassionati e non, due presepi significativi e simbolici da ammirare e contemplare per ricordare la notte della Natività

Elena Colombo

 

dall’Oratorio

APPUNTAMENTO COL G.A.G.

Quest’anno il G.A.G. (di cui ormai quasi tutti conoscono almeno l’esistenza, se non anche gli scopi e le modalità), ha voluto partire “alla grande”. Domenica 4 novembre tutti gli adolescenti e giovani di Montesolaro sono stati invitati a trascorrere una giornata diversa dalle altre Domeniche: chi ha potuto per una volta abbandonare impegni o abitudini, alla fine sembrava soddisfatto di questa esperienza.

L’intenzione era quella di mostrare tutte le “facce” del gruppo, vivendo momenti di semplice divertimento e aggregazione, di preghiera, di dialogo e amicizia... crediamo di esserci riusciti. A racchiudere insieme tutte queste ed altre cose è stata la visita al monastero dell’Isola di S Giulio, sul lago d’Orta. La giornata è cominciata con un viaggio un po’ accidentato (e divertente), ma questo non ci ha impedito di arrivare in tempo per partecipare alla S. Messa. Il clima di silenzio e di riflessione tra le monache ha coinvolto un po’ tutti noi, curiosi di penetrare in quell’aria di mistero. Accolti nella loro “casa”, dopo un allegro pranzo al sacco sulla terrazza con vista sul lago, siamo stati accontentati: una di loro ci ha spiegato come cercano di mettere in pratica la regola di S. Benedetto, facendoci capire il significato di ogni momento della loro giornata, dalla preghiera del Mattutino (quando noi siamo ancora nel mondo dei sogni), alle veglie serali. Qualcosa di ciò che ha detto ha toccato il cuore di ognuno di noi, dandoci modo di riflettere sulla nostra vita, e di prendere ad esempio la loro forza interiore e la loro grande fede. Abbiamo pregato insieme a loro prima di lasciare l’isola, per concludere con un po’ di svago e divertimento sulle rive del lago.

...Ci sarebbero molti particolari di cui ognuno di noi vorrebbe rendere tutti partecipi, ma l’unica alternativa è quella di rinnovare l’invito a partecipare alle prossime iniziative proposte dal G.A.G., per rendersi conto personalmente di come è bello stare insieme in fraternità e amicizia. Il mese di dicembre è ricco di appuntamenti, cioè... occasioni! Eccole:

·       ogni Venerdì sera S. Messa ore 20.30, e poi ritrovo in oratorio (confezioneremo insieme i panettoni da vendere di casa in casa o durante i mercatini);

·       Sabato 8 mercatino a Carimate, il cui ricavato è destinato all’operazione caritativa SOS 2002;

·       Venerdì 14 serata G.A.G. per la pace come suggerito dal Papa, dopo la S. Messa ore 19.00;

·       Domenica 16 mercatino a Montesolaro, operazione caritativa SOS 2002;

·       Martedì 25, dopo la S. Messa di mezzanotte, ci scambiamo gli auguri in oratorio;

·       Giovedì 27 (smaltiamo un po’ di calorie accumulate nei pranzi delle feste natalizie) tramonto sul Bollettone

·       proposta Capodanno 2002.

Il calendario G.A.G. è sempre appeso nel bar dell’oratorio (coloratissimo, non può non essere notato), e comunque noi ci siamo ogni venerdì sera!

 

dal Decanato

NOVEMBERFEST PREADO 2001: GRAZIE!!!!

Dopo aver pubblicato, sullo scorso numero, la locandina di questa iniziativa decanale per preadolescenti, è opportuno riportare l’esito della giornata pensata apposta per i ragazzi di seconda e terza media.

Avrei potuto chiedere ai ragazzi di scrivere una paginetta per il Bollettino su questa esperienza, ma ho preferito farlo io per il semplice motivo che devo dire con il cuore, tanti GRAZIE!!

GRAZIE... ai 33 ragazzi e ragazze di Montesolaro che hanno partecipato con entusiasmo e vivacità a tutti i momenti della giornata e cioè: accoglienza, gioco, preghiera,cena e serata insieme!! Si sono proprio divertiti e non hanno dato tanto peso ai piccoli difetti organizzativi; si sono fatti sentire come gruppo e hanno messo in luce con onore il loro “essere di Montesolaro”!!

GRAZIE... alle due animatrici d’oratorio che ci hanno accompagnato e ci si sono messe in gioco con noi!!

GRAZIE... alle due mamme che hanno preparato la “megamontesolarotorta” e a don Luigi che l’ha sovvenzionata: era bellissima e buonissima!!1

GRAZIE... a tutti i genitori che si sono resi disponibili per il trasporto...il vostro aiuto è sempre fondamentale!!!

GRAZIE... agli altri 250 ragazzi degli oratori del nostro decanato che hanno vissuto con noi questo momento di festa e amicizia insieme!!

GRAZIE... a don Walter e agli altri amici della commissione preado decanale per l’organizzazione, lo scambio e l’aiuto, ma soprattutto per la collaborazione e la voglia di fare insieme... siamo sempre i migliori!!!... a don Marco e a tutto l’oratorio S. Ambrogio di Mariano per l’ospitalità!!!

GRAZIE... a GESÙ perché ci ha offerto l’ennesima possibilità di stare insieme, di divertirci e pregare insieme, di crescere insieme anche con una festa in un freddo pomeriggio d’autunno... solo Gesù posso ringraziare come catechista, guardando i sorrisi e le facce entusiaste di questi ragazzi!!!

... è stato un successone... GRAZIE!!!!!!

URSULA BORGHI

 

dalla Parrocchia

NOVITÀ

Molte cose stanno cambiando per il mondo intero; molti fatti ed eventi, più o meno piacevoli, sono accaduti in quest’anno 2001.

È stato l’anno delle elezioni governative per l’Italia e di quelle presidenziali negli Stati Uniti, portatrici di cambiamenti e novità, ma anche l’anno dell’incertezza e della guerra, la prima terribile guerra del nuovo millennio.

Così come per il mondo, anche per la nostra piccola Montesolaro è stato un anno di importanti cambiamenti: prima di tutto a livello sociale ed aggregativo, con l’avanzamento incessante dei lavori di costruzione del nuovo stabile di Via Madonnina e il rimodernamento dei locali dell’Oratorio maschile per opera di generosi parrocchiani. Cambiamenti anche sul fronte organizzativo e comunitario, con l’elezione del nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale che guiderà la comunità per i prossimi cinque anni.

Quest’ultimo mese del 2001 è anche di preparazione ad un evento che all’inizio del nuovo anno coinvolgerà la comunità intera: le missioni popolari. Si tratta di un’iniziativa forte che necessita di attenzione e consapevolezza per essere vissuta nel migliore dei modi e per portare i suoi frutti nel cammino di maturazione spirituale di ciascuno e della Parrocchia nella sua globalità.

Certo, c’è grande fermento per questa occasione di formazione e preghiera, ma c’è altrettanta attesa per l’altro evento che presumibilmente avverrà nel 2002: il completamento dei lavori di costruzione del centro polifunzionale. Non si tratterà semplicemente di inaugurare una nuova struttura, ma di dare vita a nuove iniziative, a nuovi impegni che permettano alla comunità di crescere e maturare aprendosi ad altre realtà. Bisognerà essere ancora più uniti ed organizzati per affrontare adeguatamente la gestione di questo centro così voluto, cercato e da tanto tempo atteso dalla comunità montesolarese.

Sono sfide tutto sommato “piccole” rispetto a quelle che il mondo si trova ad affrontare ogni giorno, ma sicuramente molto importanti per la nostra Parrocchia.

Sulla base di questo parallelo, sarebbe bello poter vivere in un mondo che assomigliasse ad una “grande Montesolaro”, dove ovviamente esistessero i confronti e le discussioni, ma dove i problemi e le difficoltà venissero risolti attraverso la collaborazione ed il dialogo, veri segni di carità.

Cristina Proserpio

 

dalla Scuola Materna

LETTERA A GESÙ BAMBINO...

C’è un Bambino, che è stato definito il “re dell’universo” e, a Natale, noi lo ricordiamo, proprio perché siamo “cittadini dell’universo”... e mentre noi bambini progettiamo tanti sogni con la nostra fantasia, tra questi pensiamo a scrivere una speciale lettera da inviare a Gesù...

“Caro Gesù Bambino,

siamo i bambini e le bambine della Scuola Materna “Serena” e abbiamo deciso di scriverti una letterina un po' speciale ... le nostre educatrici ci dicono che con te si può dire tutto e, a Natale, chiedere tante cose per noi e per gli altri ... cose un po' grandi ... ti chiediamo la felicità per tutti i bambini ... la pace nel mondo ... ti chiediamo di aiutare i bambini che non hanno da mangiare, che non hanno da coprirsi, che sono soli ... ti chiediamo di essere tutti amici, di non fare la guerra ... Gesù ti chiediamo di aiutarci a crescere più buoni!!!

Ti vogliamo bene ... Buon Natale a Te e a tutti!!!”

I BAMBINI E LE BAMBINE DELLA SCUOLA MATERNA

 

dal Seminario

Venegono Inferiore 8 novembre 2001

Carissimo don Luigi,

abbiamo avuto la gioia di vederla trionfante di fianco a don Marco insieme a tutti i chierichetti sull'ultimo numero di Fiaccolina. Davvero fa un bel figurone!!!

Scherzi a parte abbiamo pensato di scriverle per raccontarle qualcosa di noi chiedendole poi il favore di fare avere una copia di questa lettera a tutti gli amici dell'Oratorio. Purtroppo qui in Seminario gli impegni sono parecchi e, a parte l'estate, il tempo a disposizione è un po' pochino; inoltre con il passare del tempo aumentano le persone e le comunità incontrate e così le visite si fanno un po' più rade. Il desiderio di venirvi a trovare è tanto, ma il tempo è quello che è.

Ogni tanto sentiamo qualcuno al telefono e giungono alle nostre orecchie notizie che ci riempiono di gioia (oratori che si rinnovano, famiglie che nascono e che crescono...) e così per farvi partecipi della nostra gioia, abbiamo pensato a questo mezzo, che sarebbe perfetto per un missionario nella lontana Africa, ma un po' strano per chi abita a mezz'ora di macchina da Montesolaro.

Abbiamo cominciato insieme il quarto anno di Teologia; dopo aver passato la mitica boa di "metà percorso" è ora di correre con sempre più decisione e desiderio verso la meta che tanto attendiamo. Oltre alla normale (e particolarmente!?! interessante) scuola (facciamo corsi sull'Eucaristia, il Vangelo di Giovanni, la Bìoetica) l'anno di quarta è caratterizzato da esperienze varie il sabato e la domenica.

Come si può vedere dalla foto non abbiamo perso il gusto di divertirci. La foto è stata scattata ad agosto in Terra Santa, precisamente sul monte Tabor, luogo che la tradizione identifica come quello in cui Gesù si trasfigurò davanti ai suoi discepoli. Questo monte (dalla curiosa forma a panettone) si erge sulla pianura di Esdrelon, forse la pianura più importante di Israele, che ha molteplici riferimenti biblici a cominciare dal nome (Dio semina, con significativi riferimenti al "seminare" la Parola). Stiamo molto bene e siamo anche in forma; l'esperienza della Terra Santa è stata molto bella e ci ha rinfrancati nello Spirito e, diciamocelo, anche tra di noi. Siamo stati 25 giorni ad agosto, poco prima che cominciasse tutto il pandemonio cui stiamo purtroppo assistendo in questi giorni.

lo Massimo, sto svolgendo il mio servizio presso l'ospedale Niguarda di Milano e sto vivendo questa esperienza di ascolto e di gratuità nei confronti di chi soffre, incontrando in particolar modo, nei reparti che mi sono affidati, bambini piccolissimi già operati (anche di pochi giorni), persone con problemi al cuore in cardiologia o con serie fratture in traumatologia; tossicodipendenti, malati di AIDS o affetti da altri virus nel padiglione degli infettivi. Non è come passare il pomeriggio in Oratorio ma è molto intenso lo scambio di parole e di silenzi che è possibile fare in un contesto come quello dell'ospedale, dove la gente che incontri si ritrova la vita cambiata e dove ti puoi accorgere di quanta sofferenza vi sia nel mondo, inaspettata e mai pensata.

lo, Tommaso, ho cominciato l'attività pastorale in una parrocchia di Samarate (un paese tra Busto e Gallarate, finalmente un po' di varesotto!) che si chiama San Macario: dopo i fasti montesolaresi e le gioie di Garbagnate, ora vivo la nuova e bella esperienza di essere il responsabile dell'Oratorio, in una parrocchia non piccola ma che non ha né il coadiutore, né una tradizione di laici responsabili. Sono molto contento, anche se avverto il peso dell'essere il punto di riferimento: sono passati i tempi dei pomeriggi a giocare a pallaspagnola! Ma è molto affascinante e comincio a sperimentare cosa fa un prete in Oratorio. Che dire? Mi piace!!!

Ma il motivo che ci ha spinto a scrivervi proprio ora è anche un altro: il primo dicembre verremo istituiti accoliti (don Luigi, lei saprà sicuramente spiegare alla gente, meglio di noi, di che cosa si tratta). Al dì là delle cose pratiche che questo comporta (che tra l'altro non sono neanche di poco conto: distribuire la comunione) è per noi un momento molto importante in cui il Signore, in modo ancora più pieno, si dona a noi e ci chiede di consegnarci a Lui.

La celebrazione si svolgerà il 1° dicembre 2001 alle ore 10.45 nella Basilica del Seminario di Venegono. Chi volesse venire (come già in primavera per il Lettorato) ci farebbe un grandissimo piacere; a tutti chiediamo però un ricordo nella preghiera, perché il Signore porti a compimento in noi l'opera che ha cominciato. Abbiamo sempre una preghiera per voi in particolare per tutti i giovani, gli adolescenti e i ragazzi dell'Oratorio e anche per il parroco e le suore. Il signore vi conceda di crescere nella sua sequela "sulla sua Parola" per essere sempre luce e sale del mondo e diventare quella scuola della preghiera e della comunione di cui parla il Papa.

A presto

massimo e tommaso

 

.. AUGURI DA TUTTI NOI!!!

Dopo queste pagine molto natalizie

tra articoli, immagini e notizie,

concedeteci due righe di semplice poesia

prima che questo Natale voli via...

A tutti i parrocchiani, dal primo all’ultimo lettore,

vogliamo augurare con tutto il nostro cuore

un Felice Natale di serenità e fratellanza

e, per il mondo, pace in abbondanza;

augurarvi poi un nuovo anno con tante cose belle

con momenti splendenti come le stelle!!!

AUGURI dunque dalla redazione del bollettino parrocchiale

AUGURI per un Santo e Buon Natale!!!

La redazione