LA PAROLA DEL PARROCO

Il mese di giugno si presenta ricco di appuntamenti e di proposte per la nostra comunità. Un mese caratteristico perché introduce nella stagione estiva, nel periodo cioè dove irrompono, almeno si spera, luce, sole e tanti frutti. È il mese dunque che fa guardare fiduciosi al raccolto, dopo i periodi di semina, di tanta attesa e di faticoso lavoro.

Ed è così, che proprio in questo mese, per la nostra comunità arriva la domenica della Cresima e della Professione di Fede dei quattordicenni (3 giugno: giorno della festa dello Spirito Santo!). Arrivano poi i fatidici dieci giorni della Festa dello Sport. In questa ricorrenza ricordiamo quest'anno, in particolare, il trentesimo di vita del Gruppo e della attività sportiva. Arriva quindi l'attesissimo periodo di Oratorio Feriale (18 giugno-24 luglio). I nostri ragazzi, ormai liberi dagli impegni scolastici, si ritrovano volentieri in Oratorio che favorisce, promuove e organizza questo vivere insieme ore serene ed indimenticabili.

Ma è sempre in questo mese di giugno che cadono feste significative ed importanti: la Pentecoste, la SS. Trinità, il Corpus Domini: feste liturgiche che orientano il cuore a misteri divini di grande profondità, di piena consolazione spirituale.

Un'altra ricorrenza infine merita di essere ricordata: precisamente quella del 25 di una festa questa che praticamente si è radicata come appuntamento annuale che sta a cuore e che coinvolge tutta la comunità. È una festa dove le famiglie cristiane ricordano l'anniversario del sacramento che le ha costituite e che le impegna in una vita di testimonianza quotidiana generosa. La comunità cristiana deve favorire questa presa di coscienza: è la grazia del sacramento che impegna a costruire la chiesa e la società.

Se il mese di maggio è caratterizzato da una attenzione particolare per la devozione a Maria, il mese di giugno ha come attenzione la devozione al sacratissimo Cuore di Gesù, che è venuto in terra per donarsi totalmente.

Nella storia dei cristiani Gesù si è ancora manifestato indicando il suo cuore squarciato, fonte dell'abbondanza dei suoi doni: "È questa la porta aperta sul fianco dell'arca" per la quale possono entrare tutte le creature, per salvarsi dal diluvio. L'immagine è di Sant'Agostino.

Oggi la figura del Sacro Cuore ha il sapore di una vecchia stampa barocca. Le statue e le figurazioni, se pur ancora compaiono, hanno un aspetto zuccheroso. Quel cuore, nella realtà e nel tempo è stato lacerato, sulla croce; e tutto il corpo è piagato e sanguinante. Così bisognerebbe ricordarlo. E magari con le parole che Gesù apparendo in tale aspetto, rivolse ad Angela Merici:
"Io non ti ho amato per scherzo".

Anche oggi l'Amore non è riamato!

Scriveva Sant'Ignazio di Loyola: "Signore Gesù, mio Capo e mio Re, insegnami ad essere generoso, a servirti come meriti, a dare senza calcoli, a combattere senza preoccuparmi di ferite, a lavorare senza cercare riposo, a prodigarmi senza aspettare altra ricompensa che quella di sapere di aver fatto la tua santa volontà".

L'amore va ricambiato con l'amore!

 

PROFESSIONE DI FEDE DEI QUATTORDICENNI

Verrà celebrata il prossimo 3 di giugno durante la stessa liturgia nella quale viene conferito il sacramento della Cresima.

Diciotto quattordicenni esprimeranno dunque, davanti alla comunità, la loro professione pubblica e solenne della fede.

Per testimoniare e rendere operante la convinzione maturata in questi anni di fedele partecipazione alla catechesi settimanale, questo gesto della professione della propria fede verrà fatto alla presenza delle famiglie e della comunità. Durante il rito verrà consegnato il Vangelo a ciascuno con la classica formula: "Ricevi il Vangelo e testimonialo nella vita".

È questo un gesto molto importante, da esprimere in un clima di commossa religiosità. I preadolescenti prendono coscienza del dono e della responsabilità che i sacramenti della iniziazione cristiana hanno loro comunicato.

È un gesto che manifesta la volontà di entrare in modo più personale ed impegnativo nella comunità ecclesiale, nella quale è necessario assumere qualche impegno di servizio e di collaborazione.

In questi anni della preadolescenza il ragazzo avverte con crescente attrazione che non è venuto per caso alla vita e alla fede, ma per una precisa vocazione del Padre.

La sua riuscita consiste nel conoscere a quale posto nel mondo è chiamato e nel prepararsi a compiere la propria missione.

Ai nostri quattordicenni i migliori auguri di una crescita matura e responsabile nella chiesa e nella società umana.

 

CARI CRESIMANDI VI SCRIVO …

Il 3 giugno i ragazzi e le ragazze di prima media riceveranno il sacramento della Cresima! È un momento di grande festa e gioia per questo gruppo, per le loro famiglie e per tutta la nostra comunità. Scrivere un articolo su questo importante appuntamento senza cadere nella retorica, mi risulta un po’ difficile, cercherò di argomentare il tutto in modo molto semplice … scrivendo una lettera a quello che, ormai da un anno, è anche il “mio” gruppo di catechismo!

“Cari ragazzi, ormai ci siamo e la vostra Cresima si avvicina sempre più e l’emozione si fa più viva! Già da due anni gli incontri di catechismo erano mirati alla preparazione del Sacramento che state per vivere … ora ci siamo! Sono sicura che siete entusiasti di questa festa che tanto avete aspettato e per la quale ci siamo preparati con impegno e vivacità: lo sapete bene anche voi … il rito di quel giorno è importantissimo e liturgicamente intenso, ma vivere al meglio la Cresima non si limita a vivere bene quella domenica, si allarga a tutta la vostra vita di giovani cristiani!!! “SARETE MIEI TESTIMONI” è il titolo del catechismo che avete approfondito in questo biennio, ma diventa anche l’invito e l’augurio più importante per la vostra Cresima … siate testimoni di quel Gesù che ci vuole tanto bene, siatelo in famiglia, a scuola, in parrocchia, in tutti gli ambiti della vostra vita … siate testimoni di Gesù soprattutto dove è difficile esserlo! Negli incontri di catechismo abbiamo parlato spesso del “progetto” … un altro augurio che vi faccio è quello di cercare, scoprire, manifestare e vivere il progetto di vita cristiana di ognuno di voi! E da ultimo pensate a quanto speciale è il giorno della vostra Cresima: è anche il giorno di pentecoste, dove ricordiamo la discesa dello Spirito Santo su Maria e gli apostoli … e allora l’ultimo augurio che vi faccio è quello che lo Spirito Santo che riceverete il 3 giugno vi sia guida, sostegno e riferimento nella vostra vita e che i suoi sette doni vi spronino a essere dei “piccoli-grandi” cristiani!!! Tanti auguri da chi piacevolmente vi sopporta da un anno”!

L’impegno che tutta la comunità parrocchiale si prende è quello di pregare per questi ragazzi e per le loro famiglie e di far festa insieme, perché vivere un sacramento insieme è sicuramente un autentico esempio di vera Chiesa!!

Ursula Borghi

 

LA PRIMA COMUNIONE

Domenica 6 maggio durante la S. Messa 25 bambini della nostra parrocchia hanno ricevuto il sacramento della Prima Comunione.

Durante i mesi scorsi insieme alle loro catechiste si sono preparati facendo un percorso di vita cristiana che dal sacramento della Riconciliazione li ha condotti all’incontro spirituale con Dio nell’Eucaristia.

Questo è stato un momento fondamentale nella loro crescita spirituale nella fede e domenica erano tutti molto emozionati.

La parola passa ora ai piccoli protagonisti che hanno teneramente raccontato l’emozione e i sentimenti che hanno provato in quel giorno di festa, ovvero una grande gioia per aver ricevuto Gesù nel loro cuore, incontro che hanno vissuto come impegno per una condotta di vita il più possibile vicina all’insegnamento di Dio.

RICCARDO

“Avevo dentro di me una grande gioia perché ho ricevuto Gesù per la prima volta”

LORENA e ANNA

“Siamo contente di aver ricevuto Gesù nel cuore”

MARGHERITA

“È stata una celebrazione bellissima e molto emozionante, soprattutto quando ho ricevuto il corpo di Gesù”

VERONICA

“Ero molto contenta perché quel giorno sono stata molto vicina a Gesù”

GIULIA

“Sono felice perché avendo ricevuto Gesù ho promesso di essere sempre buona e attenta ai bisogni degli altri”

ANGELO e KEVIN

“Sono contento di aver ricevuto il mio terzo Sacramento che ci avvicinerà ancora di più a Dio”

SAMUELE

“Sono molto felice di aver ricevuto questo Sacramento, attendevo questo momento da tanto tempo e spero di continuare il mio cammino di fede sempre con tale entusiasmo”

DENISE

 “Sono contenta di aver ricevuto Gesù per la prima volta”

CHIARA

“Sono contenta di aver fatto un passo grande nell’avvicinarmi a Gesù e voglio continuare sempre con gioia a riceverlo nel mio cuore”

MIRIAM

“Sono contenta perché nel nostro percorso di preparazione alla Eucaristia abbiamo imparato ad essere più amici tra noi”

PIETRO

“Ringrazio Gesù per questo giorno di festa che ho tanto atteso e desiderato insieme a tutti gli amici e spero mi aiuti a vivere sempre nel suo amore”

GIULIA e RAFFAELLA

“Eravamo un po’ emozionate perché era la prima volta che ricevevamo Gesù nella comunione e quel momento è stato molto importante”

GIACOMO e TOMMASO

”Quando abbiamo ricevuto Gesù abbiamo promesso di essere più buoni e di non litigare più con genitori e amici

NOEMI e FEDERICA

“Quando abbiamo ricevuto Gesù abbiamo provato tanta gioia ed emozione”

NADIA

“Mi sono emozionata nel vedere tutta la gente in Chiesa che ci guardava mentre per la prima volta abbiamo ricevuto Gesù nel Sacramento dell’Eucaristia”

CAROLINA e FEDERICA

“Abbiamo provato gioia perché ricevere Gesù è molto importante”

ANDREA

“Per me il regalo più bello è stato ricevere Gesù nel mio cuore”

FLAVIA

“Ero molto emozionata ed ho chiesto a Gesù di aiutare me e la mia famiglia”

Elena Colombo

 

UN SACCO PER … LA VITA

Forse una cosa che viene proposta tutti gli anni potrebbe risultare troppo lunga e alla fine andare scemando fino a scomparire. Ma non è questo il caso della raccolta diocesana di indumenti che propone, appunto da molti anni, la Caritas. Per la precisione quest’anno è il sedicesimo che viene effettuata, sempre con ottimi risultati.

Certamente un aspetto da considerare è il fatto che dopo tanto tempo non si è ancora perso il senso di ciò, o meglio, ogni anni lo si rinnova con grande entusiasmo per arrivare a ottenere risultati considerevoli. È comunque una costante della Caritas che cerca sempre di collocare le varie proposte all’impegno concreto a livello educativo e caritativo che coinvolgono molti giovani in una modalità esistenziale per comprendere e vivere sempre meglio una grande realtà: quella di essere chiamati a condividere, ciascuno secondo il proprio modo, il ministero stesso del Signore, testimoniando con la propria vita l’amore gratuito del Padre.

Questa dimensione essenziale della vita del cristiano, quella della missionarietà, è resa quest’anno ancor più evidente dal cammino “Sentinelle del mattino”, che vuole valorizzare con fiducia le qualità dei giovani e rilanciare con coraggio l’annuncia del vangelo ai giovani e con i giovani.

Quest’anno la proposta della raccolta ha il titolo “Voi non vi rassegnerete” tratto da un discorso di Giovanni Paolo II che ha rivolto ai giovani di tutto il mondo durante la Giornata Mondiale della gioventù a Roma. Tale invito vuole essere uno sprono per tutti per trasformare i sogni in speranza e progetto di vita.

È in questa prospettiva che si inserisce la proposta diocesana. Essa va riscoperta nella sua duplice valenza:

q       è un’iniziativa rivolta a tutta la diocesi, in questa giornata tutte le parrocchie sono invitate ad essere idealmente unite e a lavorare anche concretamente per un medesimo obiettivo;

q       è un’occasione privilegiata di collaborazione tra giovani e adulti, insieme per un gesto concreto di solidarietà.

Il ricavato andrà a beneficio di due progetti legati alla realtà del disagio mentale e del carcere e precisamente:

q       della Comunità Mizar - La stella nascosta a Milano quartiere Bruzzano. Per pazienti dell’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini.

q       del progetto “Un tetto per tutti - Alternative al cielo a scacchi”. Accoglienza sul territorio per persone con problemi giudiziari.

Il punto su cui bisogna insistere, e quello che guida tutte le iniziative di questo genere, è la convinzione che può essere tradotta in questo slogan: “lavoriamo per trasformare i sogni in speranza e progetti di vita”.

Quest’anno la raccolta ha fruttato ancora due vagoni merci strapieni di sacchi che sicuramente sono un aiuto certo e concreto al raggiungimento degli obiettivi. Quello che c’è da fare ora, aspettando la prossima raccolta, è quello di rimboccarsi le maniche e trovare un altro modo per dare una mano, i possibili modi e le proposte non mancano sicuramente.

FEDERICO TAGLIABUE

 

MAGGIO: IL SIGNIFICATO DEI FIORI

Il mese mariano nella comunità cattolica di Ludwigsburg non assume un ruolo così pregnante come quello della comunità montesolarese. Certo, c'è il rosario, ma il parroco esorta per lo più i fedeli a recitarlo in famiglia. Solo la domenica, nel tardo pomeriggio, si tiene un "Maiandacht", ossia una funzione religiosa in onore di Maria, al termine della quale si recita il rosario. Che il culto della Madonna non sia particolarmente radicato in Germania è testimoniato anche dal fatto che l'8 dicembre non è considerata festa di precetto.

Il tema centrale di maggio è quello dei fiori ed è stato scelto soprattutto per i bambini che in questo mese ricevono il Sacramento della Prima Comunione. La metafora del fiore sta ad indicare che Dio, in ognuno di noi, fa sbocciare qualità e capacità diverse, che ci rendono inconfondibili ai suoi occhi. Alcune qualità fioriscono solo per un breve periodo, altre sono ancora nascoste nel bocciolo e necessitano tempo e pazienza per poter crescere e svilupparsi. Questo è l'insegnamento per i bambini della Prima Comunione, ma vale anche per tutti gli altri fedeli. Il fiore è, inoltre, un simbolo dell'unione tra Gesù e i fedeli stessi: così come i singoli petali sono attaccati al centro del fiore, allo stesso modo i cristiani devono essere uniti tra loro e con Cristo. Questa unione deve essere la più duratura possibile e deve essere sostenuta anche nelle difficoltà, così come i fiori resistono il più a lungo possibile alle intemperie. Gli uomini, come i fiori, vivono sulla terra, ma tendono al Cielo per crescere e sviluppare al meglio tutte le qualità che sono già in noi come semi. Tale processo di maturazione si protrae fino al momento del raccolto.

Un'altra ricorrenza cristiana che in Maggio è molto più sentita della devozione a Maria è l'Ascensione di Gesù Cristo, tanto che il 24 del mese è un giorno festivo a livello nazionale, per ricordare appunto, come dice San Paolo nella lettera agli Efesini: “Gesù è salito in alto per riempire l’universo della sua presenza”. L’ascensione è solo la scomparsa di Gesù che si “rende invisibile”per poter essere presente ovunque, vicino a tutti con il suo spirito.

Simona Colombo.

 

ORATORIO ESTIVO 2001: QUAMICIGIOCO!!

18 GIUGNO - 20 LUGLIO

Arriva l'estate, arrivano le vacanze, arriva il tanto atteso periodo di riposo e finalmente… arriva anche l'ORATORIO FERIALE, un momento di incontro, di condivisione, di gioia e di festa.

Ci aspettano cinque settimane piene di giornate assolate, di giochi e tornei, di gite e nuotate, di laboratori e canti, di racconti e preghiere ma soprattutto piene di vivacità e divertimento.

Negli anni scorsi ci siamo trasformati in strumenti nelle mani di Dio con i simpatici personaggi di "Allegri con Spirito", siamo andati alla ricerca della vera Casa con "La casa dov'è", siamo stati catapultati nella suggestiva e straordinaria città di Gerusalemme con "Shalom"; ecco invece che quest'anno ci butteremo a capofitto nell'entusiasmante e coinvolgente mondo dello SPORT.

Eh sì, perché il tema che propone la FOM per questa estate 2001 è proprio "QUAMICIGIOCO", una grande e incredibile avventura nell'immaginaria città di Sportlandia, luogo per allenarsi, prepararsi, imparare a conoscersi; luogo del "ritiro", luogo dell'"incontro", ma anche stadio in cui davvero mettersi in gioco in prima persona!

L'attività sportiva è da sempre una realtà che coinvolge tutti, piccoli e grandi, chi più chi meno, chi come atleta chi come tifoso; è vicina all'esperienza di tutti i giorni e, sicuramente, ha una forte valenza educativa. Lo sport infatti porta con sé una serie di valori fondamentali: dalla lealtà alla generosità, dalla tenacia all'impegno (anche quando costa fatica); inoltre aiuta a relazionarsi alle persone che ci circondano e insegna il rispetto dell'altro, anche del più debole.

Quindi l'augurio è che questo oratorio estivo sia un'occasione attraverso la quale i bambini e i ragazzi, ma anche gli animatori, possano scoprire l'importanza del gioco di squadra, della collaborazione e della costanza e possano prendere coscienza dei propri limiti e delle proprie doti. In questo modo anche i cortili del nostro oratorio diventeranno una vera "palestra quotidiana" per l'esercizio dell'esperienza di fede e un "trampolino di lancio" verso l'incontro con il Signore.

Forza allora… tutti ai blocchi di partenza, sta per iniziare una sfida alla quale nessuno può sottrarsi; è il momento di mettersi in gioco!!!

 

OPERAZIONE S.O.S. 2001

«OGNI FIGLIO È PAROLA»

Nel periodo di quaresima siamo stati invitati a dimostrare la nostra carità cristiana attraverso varie iniziative. C’è stato il taglio legna presso la Fattoria del VISPE, c’è stata la proposta “Semina la Vita”, c’è stata la vendita di colombe e uova e infine la proposta per i ragazzi della raccolta delle figurine. Come si può vedere sono state proposte attività che chiedevano un contributo in denaro, ma anche attività che chiedevano un contributo in tempo, il contributo di noi stessi.

Quello che possiamo valutare è solo l’aspetto materiale, mentre quello che ognuno di noi ha fatto non si può certo quantificare;elenchiamo quindi le entrate in soldi che sono avvenute confidando che in ciascuno di noi sia “entrato” molto di più, una quota non stimabile.

Ecco per cui il resoconto della campagna quaresimale che ha visto impegnata la parrocchia nella solidarietà verso la popolazione del Burundi.

Semina la vita ragazzi catechismo: 840.000 - Pannello in chiesa: 2.650.000 - Vendita colombe e uova: 3.400.000 - Versamenti effettuati in questo periodo: 2.000.000 (Gruppo Sportivo) - Saldo conto al 14/05/2001: 26.121.879

 

ANAGRAFE PARROCCHIALE

Morti in Cristo

Molteni Maria di anni 86

Nati in Cristo

Di Stasi Alessia di Michele e Mandaglio Morena

Camassa Thomas di Angelo e Polimeri Patrizia

Uniti in Cristo

Marelli Giampiero con Proserpio Cristina

Bossi Marco con Porro Stefania

 

I TESORI DELLA ZIA MARIA

È difficile ricordare in poche righe la figura di una persona cara come lo era la zia Maria. Tanti sentimenti si accavallano nella mente, tante emozioni palpitano nel cuore. Tutti segni felici malgrado il triste momento della sua dipartita, perché la zia, nonostante le molte e spesso ardue vicissitudini vissute nel corso della sua lunga vita, era una persona positiva, sotto tutti i punti di vista. Credo che in due verbi si possono sintetizzare gli 86 anni trascorsi prima a Cantù e, dal 1939, al Bissee: odiare ed oziare, azioni che certamente non facevano parte del suo patrimonio genetico, del suo modo di essere e del suo carattere. Non ha mai odiato nessuno, anzi cercava, riuscendoci sempre, il colloquio amichevole, il rapporto schietto e sincero offrendo a chiunque , vicini e lontani, la sua disponibilità. “L’è mei manda giò putost che fa del mà ai person” era una sua caratteristica espressione, frutto di una solida formazione non ricevuta dai libri ma dal contatto diretto con la gente, dall’esperienza formatisi nella condiscendenza verso gli altri. Non l’ho mai vista in fase di riposo, per questo non sapeva coniugare il verbo oziare. Era dotata di una inesauribile vitalità fisica e mentale espressa sia negli anni della gioventù come in quelli della maturità e vecchiaia. Eccelleva in qualsiasi mestiere o mansione: nei lavori al tombolo era senz’altro un’artista e dalle sue mani uscivano originali capolavori che non trovavano mai il tempo per essere esposti e subito erano prenotati. Nei lavori agricoli poteva benissimo gareggiare con gli uomini e non rischiare la benché minima figura, anzi. In casa era un’abile cuoca ed un’ottima organizzatrice arrivando a pianificare la seppur minima faccenda per non creare scompigli.

Soprattutto è stata una splendida mamma nel senso più ampio del termine, non solo per i figli, ma per tutti coloro (e sono stati molti) che le si avvicinavano semplicemente per avere un consiglio. Dopo la scomparsa dello zio Ambrogio, per la zia era iniziato un lento ma continuo declino fisico, fattore che comunque non le aveva impedito, grazie alla grande forza di volontà, di rendersi ancora utile nelle faccende domestiche: appoggiandosi alle sedie o facendosi aiutare dalla “sua Laura”, svolgeva quei piccoli lavori altrimenti da delegare ad altri. Con le mani tremanti ha lavorato al tombolo fino all’inverno scorso, quando la sua forte fibra ha cominciato un progressivo tramonto: è questa l’immagine che ci lascia la zia Maria, faticosamente seduta intenta a manovrare i fuselli. Ben si addicono le parole scritte da Benedetto Croce a riguardo della morte: “Quando verrà, che almeno ci sorprenda al lavoro”.

Ciao cara zia, e da lì in alto aiuta coloro ai quali hai voluto bene.

Francesco Molteni

 

FINALMENTE STA NASCENDO IL GAG

Nel 1999, in occasione della proposta caritativa parrocchiale (raccolta fondi per aiutare le popolazioni del Kosovo), sono stati organizzati alcuni campi di lavoro ai quali hanno partecipato giovani e adolescenti. Gli educatori presenti alle iniziative hanno notato l’affiatamento dei partecipanti e la forte tendenza a formare gruppo durante questi momenti di condivisione. Da successive riflessioni del Consiglio d’Oratorio, è nata l’idea di costituire un gruppo adolescenti, iniziativa spesso ipotizzata ma, di fatto, mai esistita nella nostra parrocchia. Il primo tentativo di “dare vita” al gruppo risale all’ottobre 1999; il primo passo è stato quello di costituire una commissione da lavoro formata da catechisti, allenatori del G. S., alcuni giovani ed alcuni genitori. In quell’occasione sono stati definiti gli obiettivi, i metodi e le linee guida del progetto. Il 2 novembre dello stesso anno è stato organizzato il primo incontro con gli adolescenti. La partecipazione è stata numerosa. Durante la serata è stato presentato il progetto del gruppo e, attraverso un gioco, si è affidato ai ragazzi il compito di invitare un loro coetaneo all’incontro successivo e di preparare proposte concrete per l’organizzazione del gruppo. Al secondo incontro, tenutosi l’11 novembre, la partecipazione è stata molto scarsa e per l’Anno Pastorale 99/ 00 l’iniziativa è stata accantonata in quanto gli unici momenti di aggregazione sono stati quelli legati alla proposta caritativa SOS 2000 ( raccolta di fondi per la costruzione dell’ospedale di Yanama in Perù ).

All’inizio dell’Anno Pastorale 00/ 01, al C.d.O., viene ripreso il tema del gruppo adolescenti e, visto il fallimento dell’anno precedente, si decide di procedere con un approccio diverso. Dal mese di novembre tutti i venerdì sera, dopo la Messa, l’oratorio maschile sarà aperto e saranno presenti alcuni educatori. Dopo alcune settimane, ci si rende conto che l’iniziativa riscuote molto interesse, il gruppo non è costituito solamente da adolescenti, ma anche da un buon numero di giovani. A questo punto è sembrato assolutamente necessario dare un’organizzazione ed una struttura concreta al gruppo. Il primo passo è stato quello di “battezzarlo” con il nome di GAG che significa Gruppo Adolescenti Giovani.

In seguito si è deciso di stendere un calendario, da appendere in oratorio, che riportasse tutte le

iniziative del gruppo. Le proposte, fino ad oggi, sono state: la partecipazione ad alcuni momenti di lavoro organizzati dal Gruppo Missionario e ad alcuni momenti di semplice aggregazione come le cene del venerdì sera, l’happening dei giovani e le camminate in montagna. Gli educatori che partecipano all’iniziativa, giudicano l’esperienza positiva. L’idea comune è che il GAG venga inserito nella realtà dell’oratorio e, proprio per questo motivo, il progetto del gruppo dovrà essere messo per iscritto ed inserito nella prossima revisione del progetto educativo. I punti fondamentali sui quali si vuole basare la vita del GAG sono, sostanzialmente, quelli discussi nell’ottobre del ’99 e si possono riassumere nel modo seguente…

ü      Obiettivi: aggregazione, coinvolgimento dei più “lontani”, possibilità di crescita comunitaria, coscienza socio-politica, crescita spirituale.

ü      Educatori: catechisti, allenatori, giovani e genitori.

ü      Metodi: volontariato, incontri periodici (es. venerdì sera), lavoro, divertimento.

ü      Stile del gruppo: sarà un gruppo aperto, senza iscrizione e gerarchie, le decisioni verranno prese insieme, gli educatori saranno semplici “compagni di viaggio”.

Il GAG deve essere considerato come una sorta di “contenitore”, all’interno del quale, giovani ed adolescenti, avranno lo spazio per mettere in comune le esperienze che derivano dalle varie attività parrocchiali alle quali ognuno partecipa: catechesi, animazione in oratorio, gruppo sportivo ecc. e le esperienze personali vissute al di fuori dell’attività parrocchiale. Ovviamente, il gruppo è aperto anche a tutte le persone che non hanno un impegno specifico all’interno della parrocchia. Il cammino è certamente all’inizio, la voglia di camminare insieme è tanta, l’invito è aperto a tutti: agli adolescenti, ai giovani e a tutti coloro che vogliono dare una mano. A questo riguardo è doveroso ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato finora, cucinando per noi, aiutandoci nei vari campi di lavoro, accompagnandoci in montagna.

Buon cammino a tutti!

Il GAG

 

SCUOLA MATERNA SERENA

L'idea di scrivere un articolo sulla scuola materna "SERENA" è nata dalla richiesta dei collaboratori del bollettino parrocchiale e con piacere noi l'abbiamo accolta, allo scopo di offrire a tutti i parrocchiani un dono molto valido per trasmettere il messaggio evangelico dell'amore, della fratellanza e della pace.

Sono questi, infatti, i valori che gli educatori e tutto l'organico intendono comunicare alle famiglie che scelgono, per i loro figli, questa scuola, in primo luogo come risposta umana e religiosa al bisogno dei bambini di crescere positivamente nel rispetto delle varie esigenze personali. Ecco perché nella scuola materna "SERENA", ogni azione della giornata assume un valore educativo determinato, per la formazione della personalità del bambino e per la definizione e la valorizzazione dei suoi rapporti con gli altri.

Gli Orientamenti Ministeriali hanno introdotto un concetto innovativo per indicare tutta l'intera gamma delle esperienze infantili: essi parlano di campi di esperienza intesi come “ambiti del fare, dell'agire del bambino”, ai quali noi cerchiamo di riferirci sempre.

Inoltre la scuola, prima di programmare le varie attività, si impegna a rispondere ad alcuni interrogativi: a chi, che cosa, quando, dove, perché l'impegno dell'educare?

La risposta a queste domande offre gli elementi fondamentali per poter vivere in modo cosciente le esperienze con gradualità e continuità.

Perciò la scelta delle attività educative assume come fondamento, come punto di partenza, le esigenze e gli interessi dei bambino. Pertanto l'obiettivo generale è quello di promuovere l'identità personale del bambino, sviluppando le sue potenzialità.

In sintesi, questa è la prima, fondamentale peculiarità della nostra scuola materna; la seconda riguarda il coinvolgimento dei genitori che con l'atto dell'iscrizione dei figlio in modo attivo e responsabile diventano essi stessi educatori.

Infatti diventano soci dell' "Associazione scuola materna serena", con il compito della gestione e del servizio, impegnandosi a concorrere nel progetto educativo del proprio figlio: in famiglia con il rispetto e la stima e la reciproca valorizzazione personale, nella scuola quali soggetti attivi del suo progetto.

A proposito di questo progetto, dopo aver vissuto la giornata della gita in modo molto gioioso e piacevole ci stiamo preparando alla festa di fine anno che si presenta piena di sorprese.

I genitori sono chiamati sempre di più ad un'attiva collaborazione, affinché questa consapevolezza che è la "nostra scuola", serva a renderla più funzionale per la realizzazione di quegli obiettivi che sono alla base della sua istituzione.

Invitiamo tutta la comunità a partecipare alla nostra festa!!!

le educatrici e il presidente

 

VERCELLI, 10 MAGGIO 2001

Rev.mo Sig. Parroco,

con la presente lettera desidero rendere noto a Lei, e attraverso Lei a tutta la comunità parrocchiale di cui è guida, che la Congregazione delle Suore di Santa Maria di Loreto, presente anche in codesta Sua parrocchia, celebrerà, dal prossimo 16 luglio, il proprio 15° Capitolo Generale Ordinario.

Esso è un'assemblea di persone, rappresentative dell’intero Istituto, che si riunisce a scadenze fisse - ogni sei anni per noi - con obiettivi ben precisi, stabiliti dalla Chiesa e dalla normativa dell'Istituto. Tali obiettivi sono principalmente:

·               tutelare il Patrimonio dell’Istituto e promuovere un adeguato rinnovamento che ad esso si armonizzi;

·               eleggere il Moderatore Supremo, cioè la Superiora Generale e le persone chiamate a collaborare nel governo della Congregazione;

·               emanare norme che tutti sono tenuti a osservare.

Il Capitolo Generale però non è soltanto un evento interno alla Congregazione. Esso è soprattutto evento ecclesiale.

La Vita Consacrata, infatti, non è per se stessa, bensì è un insigne dono alla Chiesa. E quanto più essa promuove al suo interno l'adeguato rinnovamento, fedele al carisma e alle istanze del presente, tanto più promuove un coerente e retto servizio alla Chiesa.

Per tale motivo di profonda comunione ecclesiale, per la consapevolezza che la vita della Congregazione delle Suore di Santa Maria di Loreto è inserita si alimenta e cresce all'interno di codesta Chiesa locale, con profondo spirito di fede, con tutta la Congregazione, chiedo:

-         il sostegno spirituale della vostra preziosa preghiera, perché lo Spirito Santo conduca la nostra assemblea;

-         l'apporto illuminante di concreti suggerimenti o proposte che orientino il nostro lavoro, aiutino a meglio comprendere la Volontà di Dio su di noi oggi, e concretamente quali servizi privilegiare all'interno della Chiesa e della società.

Con speranza e serena fiducia, provenienti dalla certezza che Dio conduce i nostri passi, in unione di fede e di preghiera, vivamente e con gratitudine ringrazio e cordialmente saluto.

Sr. Maria Concetta Cassaghi

Superiora Generale

 

L’IMPORTANZA DI UNA DOMENICA … DI SOLE

… Sole sui tetti dei palazzi in costruzione, sole che batte sul campo di pallone…

Sono tre anni che, svegliandomi nelle domeniche di primavera, spero valga il detto di questa canzone di De Gregori… spero che il sole batta sul campo di pallone…

Sono tre anni che, in queste domeniche di primavera, accompagno le bimbe di terza, quarta, quinta elementare e prima media al loro momento di gloria… alle tanto attese manifestazioni di minivolley, a quel momento che loro aspettano con trepidazione per tutto l’anno.

Arrivare su quei campi di calcio, con tanti piccoli campetti e le reti, vedere centinaia di bambine come loro, così eccitate, così felici, vedere i sorrisi delle “mie” bimbe, lì, in piedi, aspettando il momento per poter finalmente giocare, dopo un intero inverno di soli allenamenti, diventa, per me, l’unica cosa importante, è una delle sensazioni più belle che si possano provare… e sento nascere in me la loro stessa felicità… quella stessa felicità che, poco dopo, so che vedrò manifestarsi sui volti dei loro genitori… la felicità e l’orgoglio nel vedere i propri figli fare qualcosa in cui credono, dimostrando di crederci davvero, fino in fondo…

In quel momento, per me, come per le bimbe, tutto il resto scompare… in quel momento non esistono più gli interminabili pomeriggi di allenamento, le solite sgridate, i centinaia di esercizi ripetuti all’infinito… esiste solo quella magica domenica, quella domenica lì, all’aperto, su quel campo di pallone… e allora… sperate con me che ci sia sempre… il sole…

Sperate con me che ci sia… il sole…

ü      Domenica 27 maggio a Figino Serenza

ü      Domenica 10 giugno durante “La Festa dello Sport”

Raffaella Formenti

 

L’EREDITÀ DI UN CESTINO

“Ogni morte di uomo mi diminuisce, perché io partecipo dell’umanità…”. Sono parole del poeta John Donne e messe come introduzione da Hemingway al suo famoso libro “Per chi suona la campana”. Non so se Mariuccia Bianchi abbia avuto l’occasione di leggere questo romanzo, certamente quelle note introduttive le calzano a pennello, per tutto ciò che di laborioso ha saputo edificare nel corso della sua lunga esistenza, e che oggi, a poco tempo dalla sua scomparsa, capiamo venirci meno, appunto un po’ diminuiti nei nostri sentimenti. La dipartita, annunciata dagli ultimi eventi che avevano toccato la sua forte fibra, ha lasciato un vuoto non solo nei familiari più stretti, che con lei hanno condiviso l’operosità di una vita fra le mura domestiche, ma tutta la comunità ha sentito la perdita di una persona cara, alla quale era impossibile non voler bene, non apprezzare le doti di grande umanità e sensibilità, talenti avuto in dono ed “investiti” in modo esemplare nel corso dei suoi 83 anni. Mariuccia era parte di quella schiera di individui che “naturalmente fanno la comunità”. Sono uomini e donne il cui servizio in parrocchia è concreto senza essere visivo, lavorano senza mettersi in vetrina, sono sempre disponibili senza avere la pretesa della prima pagina. La sua era la casa dall’approdo sicuro: punto di riferimento preciso per figli e nipoti ma anche per coloro che partecipavano ai Centri di ascolto del martedì c’era sempre una sedia a disposizione per confrontarsi sulle pagine del Vangelo. Quando notava la mia assenza a questi appuntamenti mensili aveva subito pronto un rimprovero perché voleva vedere la più ampia adesione e la sua casa sempre piena. Donna di significativo altruismo possedeva innata un’altra prerogativa oggi purtroppo reperibile col contagocce: quella del dialogo. Non ci si poteva sottrarre ad un pur minimo scambio di parole, fosse questo solo un semplice saluto. Il suo modo di agire era contagioso perché sapeva coinvolgere allo stesso modo sia il vicino della porta accanto, le persone del cortile ma anche coloro che incrociava per la strada o all’uscita dal negozio della spesa: per tutti aveva una parola o un gesto di cortesia. Poche volte si faceva vincere dalle arrabbiature perché cercava prima di capire gli altri e poi esporre il suo pensiero: difficile entrare in contraddizione tanto aveva la capacità di metterti a proprio agio e mai in imbarazzo. La sua era una fede poderosa, dalle origini antiche, basata sulla costante preghiera personale e comunitaria: non mancava mai alla recita mattutina delle lodi prima della Messa o al rosario recitato in alcuni periodi nella cappellina dell’oratorio. Diceva che “i robb moderni fu fadica ad imparai” riferendosi ai metodi attuali della lettura della Parola, ma l’impegno e soprattutto l’esempio non le sono mancati. Adesso ha raggiunto il suo Carletto in paradiso: insieme hanno percorso più di 50 anni di vita terrena lasciando in eredità fulgidi momenti ai familiari e a tanta gente. “Nella mia casa troverete sempre un cestino pieno d’amore” così parlava spesse volte ai nipoti. Tutti sappiamo che non era un modo di dire ma una bella e felice realtà.

Francesco Molteni

 

ELEZIONI POLITICHE 2001

Come era accaduto per le ultime Regionali, anche per le Elezioni Politiche 2001 quelle, per intenderci, che hanno visto, forse per la prima volta in Italia, un vero scontro bipolare destra-sinistra (moderate) nell’ambito di un sistema prevalentemente maggioritario, il nostro Comune non si è sostanzialmente discostato dai risultati evidenziati nell’insieme delle circoscrizioni del Belpaese.

Ovvero, anche da noi netta vittoria della “Casa delle libertà”, alias “Berlusconi e soci”, e palese sconfitta dell’”Ulivo”, vale a dire “Rutelli & Co., sia per quanto riguarda il Senato, sia per ciò che concerne la Camera, uninominale o proporzionale.

Ovvero, anche da noi è prevalsa la voglia dell’elettorato di cambiare direzione, spostando il centro-sinistra all’opposizione con conseguente affidamento del governo del Paese al centro-destra.

La storia dirà se, tra programmi elettorali a mo’ di agenda aziendale e conflitti d’interesse, tra grandi promesse e passi avanti realmente ottenuti, l’Italia, con Carimate, ha azzeccato nello scegliere il “Cumenda” e scartare l’”ex er sindaco de Roma” Rutelli.

Ma, al fine di suffragare quanto appena detto, diamo una veloce scorsa ai freddi numeri, partendo dal dato indicante l’affluenza alle urne: l’88,86% dei carimatesi e dei montesolaresi, dato addirittura superiore di circa il 7% su scala nazionale, si è recato a votare nelle 4 sezioni in cui è stato suddiviso il territorio comunale (ne è stata tolta una a Carimate). Ottimo: pur con qualche scheda non valida di troppo, abbiamo una coscienza civica radicata.

Passando ai risultati del Senato “sul podio” troviamo la “Casa delle libertà” vincente con 1.162 voti a favore (46,8%), l’”Ulivo per Rutelli” piazzato con 718 schede acquisite (28,9%), la “Lega autonomia - Alleanza Lombarda” terza con 177 suffragi ottenuti (7,1%). Stupefacente: da noi, unitamente al già descritto trionfo della destra moderata, gli “amici” di Bossi, rispetto al passato, perdono, individualmente, una gran mole di preferenze.

Venendo alla Camera uninominale, il candidato pro Berlusconi, Antonio Palmieri, ha ottenuto in totale 1.493 voti (54,4%), contro gli 891 (32,5%) suffragi globali raggranellati da quello pro Rutelli, Carlo Rodi. Agli altri solo le briciole. Stupefacente: da noi la voglia di svoltare a destra è stata ancora più marcata che nel resto d’Italia.

Finendo con la Camera proporzionale, “Forza Italia” trionfa con largo distacco (1018 preferenze pari al 37,1%) su “La Margherita” (446 schede a favore pari al 16,3%) e sulla “Lega Nord” (341 voti raggiunti pari al 12,4%). Chiaro: da noi, anche da noi, il vecchio sistema di voto produce un’ampia parcellizzazione dei suffragi.

Ruggero Fumagalli