LA PAROLA DEL PARROCO
Il
mese di giugno si presenta ricco di appuntamenti e di proposte per la nostra
comunità. Un mese caratteristico perché introduce nella stagione estiva, nel
periodo cioè dove irrompono, almeno si spera, luce, sole e tanti frutti. È il
mese dunque che fa guardare fiduciosi al raccolto, dopo i periodi di semina, di
tanta attesa e di faticoso lavoro.
Ed
è così, che proprio in questo mese, per la nostra comunità arriva la domenica
della Cresima e della Professione di Fede dei quattordicenni (3 giugno: giorno
della festa dello Spirito Santo!). Arrivano poi i fatidici dieci giorni della
Festa dello Sport. In questa ricorrenza ricordiamo quest'anno, in particolare,
il trentesimo di vita del Gruppo e della attività sportiva. Arriva quindi
l'attesissimo periodo di Oratorio Feriale (18 giugno-24 luglio). I nostri
ragazzi, ormai liberi dagli impegni scolastici, si ritrovano volentieri in
Oratorio che favorisce, promuove e organizza questo vivere insieme ore serene ed
indimenticabili.
Ma
è sempre in questo mese di giugno che cadono feste significative ed importanti:
la Pentecoste, la SS. Trinità, il Corpus Domini: feste liturgiche che orientano
il cuore a misteri divini di grande profondità, di piena consolazione
spirituale.
Un'altra
ricorrenza infine merita di essere ricordata: precisamente quella del 25 di una
festa questa che praticamente si è radicata come appuntamento annuale che sta a
cuore e che coinvolge tutta la comunità. È una festa dove le famiglie
cristiane ricordano l'anniversario del sacramento che le ha costituite e che le
impegna in una vita di testimonianza quotidiana generosa. La comunità cristiana
deve favorire questa presa di coscienza: è la grazia del sacramento che impegna
a costruire la chiesa e la società.
Se
il mese di maggio è caratterizzato da una attenzione particolare per la
devozione a Maria, il mese di giugno ha come attenzione la devozione al
sacratissimo Cuore di Gesù, che è venuto in terra per donarsi totalmente.
Nella
storia dei cristiani Gesù si è ancora manifestato indicando il suo cuore
squarciato, fonte dell'abbondanza dei suoi doni: "È questa la porta
aperta sul fianco dell'arca" per la quale possono entrare tutte le
creature, per salvarsi dal diluvio. L'immagine è di Sant'Agostino.
Oggi
la figura del Sacro Cuore ha il sapore di una vecchia stampa barocca. Le statue
e le figurazioni, se pur ancora compaiono, hanno un aspetto zuccheroso. Quel
cuore, nella realtà e nel tempo è stato lacerato, sulla croce; e tutto il
corpo è piagato e sanguinante. Così bisognerebbe ricordarlo. E magari con le
parole che Gesù apparendo in tale aspetto, rivolse ad Angela Merici:
"Io non ti ho amato per scherzo".
Anche
oggi l'Amore non è riamato!
Scriveva
Sant'Ignazio di Loyola: "Signore Gesù, mio Capo e mio Re, insegnami ad
essere generoso, a servirti come meriti, a dare senza calcoli, a combattere
senza preoccuparmi di ferite, a lavorare senza cercare riposo, a prodigarmi
senza aspettare altra ricompensa che quella di sapere di aver fatto la tua santa
volontà".
L'amore
va ricambiato con l'amore!
PROFESSIONE DI FEDE DEI QUATTORDICENNI
Verrà
celebrata il prossimo 3 di giugno durante la stessa liturgia nella quale viene
conferito il sacramento della Cresima.
Diciotto
quattordicenni esprimeranno dunque, davanti alla comunità, la loro professione
pubblica e solenne della fede.
Per
testimoniare e rendere operante la convinzione maturata in questi anni di fedele
partecipazione alla catechesi settimanale, questo gesto della professione della
propria fede verrà fatto alla presenza delle famiglie e della comunità.
Durante il rito verrà consegnato il Vangelo a ciascuno con la classica formula:
"Ricevi il Vangelo e testimonialo nella vita".
È
questo un gesto molto importante, da esprimere in un clima di commossa
religiosità. I preadolescenti prendono coscienza del dono e della responsabilità
che i sacramenti della iniziazione cristiana hanno loro comunicato.
È
un gesto che manifesta la volontà di entrare in modo più personale ed
impegnativo nella comunità ecclesiale, nella quale è necessario assumere
qualche impegno di servizio e di collaborazione.
In
questi anni della preadolescenza il ragazzo avverte con crescente attrazione che
non è venuto per caso alla vita e alla fede, ma per una precisa vocazione del
Padre.
La
sua riuscita consiste nel conoscere a quale posto nel mondo è chiamato e nel
prepararsi a compiere la propria missione.
Ai
nostri quattordicenni i migliori auguri di una crescita matura e responsabile
nella chiesa e nella società umana.
Il
3 giugno i ragazzi e le ragazze di prima media riceveranno il sacramento della
Cresima! È un momento di grande festa e gioia per questo gruppo, per le loro
famiglie e per tutta la nostra comunità. Scrivere un articolo su questo
importante appuntamento senza cadere nella retorica, mi risulta un po’
difficile, cercherò di argomentare il tutto in modo molto semplice …
scrivendo una lettera a quello che, ormai da un anno, è anche il “mio”
gruppo di catechismo!
“Cari
ragazzi, ormai ci siamo e la vostra Cresima si avvicina sempre più e
l’emozione si fa più viva! Già da due anni gli incontri di catechismo erano
mirati alla preparazione del Sacramento che state per vivere … ora ci siamo!
Sono sicura che siete entusiasti di questa festa che tanto avete aspettato e per
la quale ci siamo preparati con impegno e vivacità: lo sapete bene anche voi
… il rito di quel giorno è importantissimo e liturgicamente intenso, ma
vivere al meglio la Cresima non si limita a vivere bene quella domenica, si
allarga a tutta la vostra vita di giovani cristiani!!! “SARETE MIEI
TESTIMONI” è il titolo del catechismo che avete approfondito in questo
biennio, ma diventa anche l’invito e l’augurio più importante per la vostra
Cresima … siate testimoni di quel Gesù che ci vuole tanto bene, siatelo in
famiglia, a scuola, in parrocchia, in tutti gli ambiti della vostra vita …
siate testimoni di Gesù soprattutto dove è difficile esserlo! Negli incontri
di catechismo abbiamo parlato spesso del “progetto” … un altro augurio che
vi faccio è quello di cercare, scoprire, manifestare e vivere il progetto di
vita cristiana di ognuno di voi! E da ultimo pensate a quanto speciale è il
giorno della vostra Cresima: è anche il giorno di pentecoste, dove ricordiamo
la discesa dello Spirito Santo su Maria e gli apostoli … e allora l’ultimo
augurio che vi faccio è quello che lo Spirito Santo che riceverete il 3 giugno
vi sia guida, sostegno e riferimento nella vostra vita e che i suoi sette doni
vi spronino a essere dei “piccoli-grandi” cristiani!!! Tanti auguri da chi
piacevolmente vi sopporta da un anno”!
L’impegno
che tutta la comunità parrocchiale si prende è quello di pregare per questi
ragazzi e per le loro famiglie e di far festa insieme, perché vivere un
sacramento insieme è sicuramente un autentico esempio di vera Chiesa!!
Ursula Borghi
Domenica
6 maggio durante la S. Messa 25 bambini della nostra parrocchia hanno ricevuto
il sacramento della Prima Comunione.
Durante
i mesi scorsi insieme alle loro catechiste si sono preparati facendo un percorso
di vita cristiana che dal sacramento della Riconciliazione li ha condotti
all’incontro spirituale con Dio nell’Eucaristia.
Questo
è stato un momento fondamentale nella loro crescita spirituale nella fede e
domenica erano tutti molto emozionati.
La
parola passa ora ai piccoli protagonisti che hanno teneramente raccontato
l’emozione e i sentimenti che hanno provato in quel giorno di festa, ovvero
una grande gioia per aver ricevuto Gesù nel loro cuore, incontro che hanno
vissuto come impegno per una condotta di vita il più possibile vicina
all’insegnamento di Dio.
RICCARDO
“Avevo
dentro di me una grande gioia perché ho ricevuto Gesù per la prima volta”
LORENA
e ANNA
“Siamo
contente di aver ricevuto Gesù nel cuore”
MARGHERITA
“È stata una celebrazione bellissima e molto emozionante, soprattutto quando ho ricevuto il corpo di Gesù”
VERONICA
“Ero
molto contenta perché quel giorno sono stata molto vicina a Gesù”
GIULIA
“Sono felice perché avendo ricevuto Gesù ho promesso di essere sempre buona e attenta ai bisogni degli altri”
ANGELO
e KEVIN
“Sono
contento di aver ricevuto il mio terzo Sacramento che ci avvicinerà ancora di
più a Dio”
SAMUELE
“Sono molto felice di aver ricevuto questo Sacramento, attendevo questo momento da tanto tempo e spero di continuare il mio cammino di fede sempre con tale entusiasmo”
“Sono
contenta di aver ricevuto Gesù per la prima volta”
CHIARA
“Sono contenta di aver fatto un passo grande nell’avvicinarmi a Gesù e voglio continuare sempre con gioia a riceverlo nel mio cuore”
MIRIAM
“Sono contenta perché nel nostro percorso di preparazione alla Eucaristia abbiamo imparato ad essere più amici tra noi”
PIETRO
“Ringrazio Gesù per questo giorno di festa che ho tanto atteso e desiderato insieme a tutti gli amici e spero mi aiuti a vivere sempre nel suo amore”
GIULIA
e RAFFAELLA
“Eravamo un po’ emozionate perché era la prima volta che ricevevamo Gesù nella comunione e quel momento è stato molto importante”
GIACOMO
e TOMMASO
”Quando abbiamo ricevuto Gesù abbiamo promesso di essere più buoni e di non litigare più con genitori e amici
NOEMI
e FEDERICA
“Quando
abbiamo ricevuto Gesù abbiamo provato tanta gioia ed emozione”
NADIA
“Mi sono emozionata nel vedere tutta la gente in Chiesa che ci guardava mentre per la prima volta abbiamo ricevuto Gesù nel Sacramento dell’Eucaristia”
CAROLINA
e FEDERICA
“Abbiamo
provato gioia perché ricevere Gesù è molto importante”
ANDREA
“Per
me il regalo più bello è stato ricevere Gesù nel mio cuore”
FLAVIA
“Ero
molto emozionata ed ho chiesto a Gesù di aiutare me e la mia famiglia”
Elena
Colombo
UN SACCO PER … LA VITA
Forse una cosa che
viene proposta tutti gli anni potrebbe risultare troppo lunga e alla fine andare
scemando fino a scomparire. Ma non è questo il caso della raccolta diocesana di
indumenti che propone, appunto da molti anni, la Caritas. Per la precisione
quest’anno è il sedicesimo che viene effettuata, sempre con ottimi risultati.
Certamente
un aspetto da considerare è il fatto che dopo tanto tempo non si è ancora
perso il senso di ciò, o meglio, ogni anni lo si rinnova con grande entusiasmo
per arrivare a ottenere risultati considerevoli. È comunque una costante della
Caritas che cerca sempre di collocare le varie proposte all’impegno concreto a
livello educativo e caritativo che coinvolgono molti giovani in una modalità
esistenziale per comprendere e vivere sempre meglio una grande realtà: quella
di essere chiamati a condividere, ciascuno secondo il proprio modo, il ministero
stesso del Signore, testimoniando con la propria vita l’amore gratuito del
Padre.
Questa
dimensione essenziale della vita del cristiano, quella della missionarietà, è
resa quest’anno ancor più evidente dal cammino “Sentinelle del mattino”,
che vuole valorizzare con fiducia le qualità dei giovani e rilanciare con
coraggio l’annuncia del vangelo ai giovani e con i giovani.
Quest’anno
la proposta della raccolta ha il titolo “Voi non vi rassegnerete”
tratto da un discorso di Giovanni Paolo II che ha rivolto ai giovani di tutto il
mondo durante la Giornata Mondiale della gioventù a Roma. Tale invito vuole
essere uno sprono per tutti per trasformare i sogni in speranza e progetto di
vita.
È
in questa prospettiva che si inserisce la proposta diocesana. Essa va riscoperta
nella sua duplice valenza:
q
è un’iniziativa rivolta a
tutta la diocesi, in questa giornata tutte le parrocchie sono invitate ad essere
idealmente unite e a lavorare anche concretamente per un medesimo obiettivo;
q
è un’occasione privilegiata
di collaborazione tra giovani e adulti, insieme per un gesto concreto di
solidarietà.
Il
ricavato andrà a beneficio di due progetti legati alla realtà del disagio
mentale e del carcere e precisamente:
q
della Comunità Mizar - La
stella nascosta a Milano quartiere Bruzzano. Per pazienti dell’ex Ospedale
Psichiatrico Paolo Pini.
q
del progetto “Un tetto per
tutti - Alternative al cielo a scacchi”. Accoglienza sul territorio per
persone con problemi giudiziari.
Il punto
su cui bisogna insistere, e quello che guida tutte le iniziative di questo
genere, è la convinzione che può essere tradotta in questo slogan: “lavoriamo
per trasformare i sogni in speranza e progetti di vita”.
Quest’anno
la raccolta ha fruttato ancora due vagoni merci strapieni di sacchi che
sicuramente sono un aiuto certo e concreto al raggiungimento degli obiettivi.
Quello che c’è da fare ora, aspettando la prossima raccolta, è quello di
rimboccarsi le maniche e trovare un altro modo per dare una mano, i possibili
modi e le proposte non mancano sicuramente.
FEDERICO
TAGLIABUE
18
GIUGNO - 20 LUGLIO
Arriva
l'estate, arrivano le vacanze, arriva il tanto atteso periodo di riposo e
finalmente… arriva anche l'ORATORIO FERIALE, un momento di incontro, di
condivisione, di gioia e di festa.
Ci
aspettano cinque settimane piene di giornate assolate, di giochi e tornei, di
gite e nuotate, di laboratori e canti, di racconti e preghiere ma soprattutto
piene di vivacità e divertimento.
Negli
anni scorsi ci siamo trasformati in strumenti nelle mani di Dio con i simpatici
personaggi di "Allegri con Spirito", siamo andati alla ricerca della
vera Casa con "La casa dov'è", siamo stati catapultati nella
suggestiva e straordinaria città di Gerusalemme con "Shalom"; ecco
invece che quest'anno ci butteremo a capofitto nell'entusiasmante e coinvolgente
mondo dello SPORT.
Eh
sì, perché il tema che propone la FOM per questa estate 2001 è proprio "QUAMICIGIOCO",
una grande e incredibile avventura nell'immaginaria città di Sportlandia, luogo
per allenarsi, prepararsi, imparare a conoscersi; luogo del "ritiro",
luogo dell'"incontro", ma anche stadio in cui davvero mettersi in
gioco in prima persona!
L'attività
sportiva è da sempre una realtà che coinvolge tutti, piccoli e grandi, chi più
chi meno, chi come atleta chi come tifoso; è vicina all'esperienza di tutti i
giorni e, sicuramente, ha una forte valenza educativa. Lo sport infatti porta
con sé una serie di valori fondamentali: dalla lealtà alla generosità, dalla
tenacia all'impegno (anche quando costa fatica); inoltre aiuta a relazionarsi
alle persone che ci circondano e insegna il rispetto dell'altro, anche del più
debole.
Quindi
l'augurio è che questo oratorio estivo sia un'occasione attraverso la quale i
bambini e i ragazzi, ma anche gli animatori, possano scoprire l'importanza del
gioco di squadra, della collaborazione e della costanza e possano prendere
coscienza dei propri limiti e delle proprie doti. In questo modo anche i cortili
del nostro oratorio diventeranno una vera "palestra quotidiana" per
l'esercizio dell'esperienza di fede e un "trampolino di lancio" verso
l'incontro con il Signore.
Forza
allora… tutti ai blocchi di partenza, sta per iniziare una sfida alla quale
nessuno può sottrarsi; è il momento di mettersi in gioco!!!
OPERAZIONE S.O.S. 2001
«OGNI
FIGLIO È PAROLA»
Nel
periodo di quaresima siamo stati invitati a dimostrare la nostra carità
cristiana attraverso varie iniziative. C’è stato il taglio legna presso la
Fattoria del VISPE, c’è stata la proposta “Semina la Vita”, c’è stata
la vendita di colombe e uova e infine la proposta per i ragazzi della raccolta
delle figurine. Come si può vedere sono state proposte attività che chiedevano
un contributo in denaro, ma anche attività che chiedevano un contributo in
tempo, il contributo di noi stessi.
Quello
che possiamo valutare è solo l’aspetto materiale, mentre quello che ognuno di
noi ha fatto non si può certo quantificare;elenchiamo quindi le entrate in
soldi che sono avvenute confidando che in ciascuno di noi sia “entrato”
molto di più, una quota non stimabile.
Ecco
per cui il resoconto della campagna quaresimale che ha visto impegnata la
parrocchia nella solidarietà verso la popolazione del Burundi.
Semina
la vita ragazzi catechismo: 840.000 - Pannello in chiesa: 2.650.000 - Vendita
colombe e uova: 3.400.000 - Versamenti effettuati in questo periodo: 2.000.000
(Gruppo Sportivo) - Saldo conto al 14/05/2001: 26.121.879
ANAGRAFE PARROCCHIALE
Morti
in Cristo
Molteni
Maria di anni 86
Nati
in Cristo
Di
Stasi Alessia di
Michele e Mandaglio Morena
Camassa
Thomas di
Angelo e Polimeri Patrizia
Uniti
in Cristo
Bossi
Marco con Porro Stefania
I TESORI DELLA ZIA MARIA
È
difficile ricordare in poche righe la figura di una persona cara come lo era la
zia Maria. Tanti sentimenti si accavallano nella mente, tante emozioni palpitano
nel cuore. Tutti segni felici malgrado il triste momento della sua dipartita,
perché la zia, nonostante le molte e spesso ardue vicissitudini vissute nel
corso della sua lunga vita, era una persona positiva, sotto tutti i punti di
vista. Credo che in due verbi si possono sintetizzare gli 86 anni trascorsi
prima a Cantù e, dal 1939, al Bissee: odiare ed oziare, azioni che certamente
non facevano parte del suo patrimonio genetico, del suo modo di essere e del suo
carattere. Non ha mai odiato nessuno, anzi cercava, riuscendoci sempre, il
colloquio amichevole, il rapporto schietto e sincero offrendo a chiunque ,
vicini e lontani, la sua disponibilità. “L’è mei manda giò putost che fa
del mà ai person” era una sua caratteristica espressione, frutto di una
solida formazione non ricevuta dai libri ma dal contatto diretto con la gente,
dall’esperienza formatisi nella condiscendenza verso gli altri. Non l’ho mai
vista in fase di riposo, per questo non sapeva coniugare il verbo oziare. Era
dotata di una inesauribile vitalità fisica e mentale espressa sia negli anni
della gioventù come in quelli della maturità e vecchiaia. Eccelleva in
qualsiasi mestiere o mansione: nei lavori al tombolo era senz’altro
un’artista e dalle sue mani uscivano originali capolavori che non trovavano
mai il tempo per essere esposti e subito erano prenotati. Nei lavori agricoli
poteva benissimo gareggiare con gli uomini e non rischiare la benché minima
figura, anzi. In casa era un’abile cuoca ed un’ottima organizzatrice
arrivando a pianificare la seppur minima faccenda per non creare scompigli.
Soprattutto
è stata una splendida mamma nel senso più ampio del termine, non solo per i
figli, ma per tutti coloro (e sono stati molti) che le si avvicinavano
semplicemente per avere un consiglio. Dopo la scomparsa dello zio Ambrogio, per
la zia era iniziato un lento ma continuo declino fisico, fattore che comunque
non le aveva impedito, grazie alla grande forza di volontà, di rendersi ancora
utile nelle faccende domestiche: appoggiandosi alle sedie o facendosi aiutare
dalla “sua Laura”, svolgeva quei piccoli lavori altrimenti da delegare ad
altri. Con le mani tremanti ha lavorato al tombolo fino all’inverno scorso,
quando la sua forte fibra ha cominciato un progressivo tramonto: è questa
l’immagine che ci lascia la zia Maria, faticosamente seduta intenta a
manovrare i fuselli. Ben si addicono le parole scritte da Benedetto Croce a
riguardo della morte: “Quando verrà, che almeno ci sorprenda al lavoro”.
Ciao
cara zia, e da lì in alto aiuta coloro ai quali hai voluto bene.
Francesco
Molteni
FINALMENTE STA NASCENDO IL GAG
Nel
1999, in occasione della proposta caritativa parrocchiale (raccolta fondi per
aiutare le popolazioni del Kosovo), sono stati organizzati alcuni campi di
lavoro ai quali hanno partecipato giovani e adolescenti. Gli educatori presenti
alle iniziative hanno notato l’affiatamento dei partecipanti e la forte
tendenza a formare gruppo durante questi momenti di condivisione. Da successive
riflessioni del Consiglio d’Oratorio, è nata l’idea di costituire un gruppo
adolescenti, iniziativa spesso ipotizzata ma, di fatto, mai esistita nella
nostra parrocchia. Il primo tentativo di “dare vita” al gruppo risale
all’ottobre 1999; il primo passo è stato quello di costituire una commissione
da lavoro formata da catechisti, allenatori del G. S., alcuni giovani ed alcuni
genitori. In quell’occasione sono stati definiti gli obiettivi, i metodi e le
linee guida del progetto. Il 2 novembre dello stesso anno è stato organizzato
il primo incontro con gli adolescenti. La partecipazione è stata numerosa.
Durante la serata è stato presentato il progetto del gruppo e, attraverso un
gioco, si è affidato ai ragazzi il compito di invitare un loro coetaneo
all’incontro successivo e di preparare proposte concrete per
l’organizzazione del gruppo. Al secondo incontro, tenutosi l’11 novembre, la
partecipazione è stata molto scarsa e per l’Anno Pastorale 99/ 00
l’iniziativa è stata accantonata in quanto gli unici momenti di aggregazione
sono stati quelli legati alla proposta caritativa SOS 2000 ( raccolta di fondi
per la costruzione dell’ospedale di Yanama in Perù ).
All’inizio
dell’Anno Pastorale 00/ 01, al C.d.O., viene ripreso il tema del gruppo
adolescenti e, visto il fallimento dell’anno precedente, si decide di
procedere con un approccio diverso. Dal mese di novembre tutti i venerdì sera,
dopo la Messa, l’oratorio maschile sarà aperto e saranno presenti alcuni
educatori. Dopo alcune settimane, ci si rende conto che l’iniziativa riscuote
molto interesse, il gruppo non è costituito solamente da adolescenti, ma anche
da un buon numero di giovani. A questo punto è sembrato assolutamente
necessario dare un’organizzazione ed una struttura concreta al gruppo. Il
primo passo è stato quello di “battezzarlo” con il nome di GAG che
significa Gruppo Adolescenti Giovani.
In
seguito si è deciso di stendere un calendario, da appendere in oratorio, che
riportasse tutte le
iniziative
del gruppo. Le proposte, fino ad oggi, sono state: la partecipazione ad alcuni
momenti di lavoro organizzati dal Gruppo Missionario e ad alcuni momenti di
semplice aggregazione come le cene del venerdì sera, l’happening dei giovani
e le camminate in montagna. Gli educatori che partecipano all’iniziativa,
giudicano l’esperienza positiva. L’idea comune è che il GAG venga inserito
nella realtà dell’oratorio e, proprio per questo motivo, il progetto del
gruppo dovrà essere messo per iscritto ed inserito nella prossima revisione del
progetto educativo. I punti fondamentali sui quali si vuole basare la vita del
GAG sono, sostanzialmente, quelli discussi nell’ottobre del ’99 e si possono
riassumere nel modo seguente…
ü
Obiettivi:
aggregazione, coinvolgimento dei più “lontani”, possibilità di crescita
comunitaria, coscienza socio-politica, crescita spirituale.
ü
Educatori:
catechisti, allenatori, giovani e genitori.
ü
Metodi:
volontariato, incontri periodici (es. venerdì sera), lavoro, divertimento.
ü
Stile del
gruppo: sarà un gruppo aperto, senza iscrizione e gerarchie, le decisioni
verranno prese insieme, gli educatori saranno semplici “compagni di
viaggio”.
Il
GAG deve essere considerato come una sorta di “contenitore”, all’interno
del quale, giovani ed adolescenti, avranno lo spazio per mettere in comune le
esperienze che derivano dalle varie attività parrocchiali alle quali ognuno
partecipa: catechesi, animazione in oratorio, gruppo sportivo ecc. e le
esperienze personali vissute al di fuori dell’attività parrocchiale.
Ovviamente, il gruppo è aperto anche a tutte le persone che non hanno un
impegno specifico all’interno della parrocchia. Il cammino è certamente
all’inizio, la voglia di camminare insieme è tanta, l’invito è aperto a
tutti: agli adolescenti, ai giovani e a tutti coloro che vogliono dare una mano.
A questo riguardo è doveroso ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato
finora, cucinando per noi, aiutandoci nei vari campi di lavoro, accompagnandoci
in montagna.
Buon
cammino a tutti!
SCUOLA MATERNA SERENA
L'idea
di scrivere un articolo sulla scuola materna "SERENA" è nata dalla
richiesta dei collaboratori del bollettino parrocchiale e con piacere noi
l'abbiamo accolta, allo scopo di offrire a tutti i parrocchiani un dono molto
valido per trasmettere il messaggio evangelico dell'amore, della fratellanza e
della pace.
Sono
questi, infatti, i valori che gli educatori e tutto l'organico intendono
comunicare alle famiglie che scelgono, per i loro figli, questa scuola, in primo
luogo come risposta umana e religiosa al bisogno dei bambini di crescere
positivamente nel rispetto delle varie esigenze personali. Ecco perché nella
scuola materna "SERENA", ogni azione della giornata assume un valore
educativo determinato, per la formazione della personalità del bambino e per la
definizione e la valorizzazione dei suoi rapporti con gli altri.
Gli
Orientamenti Ministeriali hanno introdotto un concetto innovativo per indicare
tutta l'intera gamma delle esperienze infantili: essi parlano di campi di
esperienza intesi come “ambiti del fare, dell'agire del bambino”, ai quali
noi cerchiamo di riferirci sempre.
Inoltre
la scuola, prima di programmare le varie attività, si impegna a rispondere ad
alcuni interrogativi: a chi, che cosa, quando, dove, perché l'impegno
dell'educare?
La
risposta a queste domande offre gli elementi fondamentali per poter vivere in
modo cosciente le esperienze con gradualità e continuità.
Perciò
la scelta delle attività educative assume come fondamento, come punto di
partenza, le esigenze e gli interessi dei bambino. Pertanto l'obiettivo generale
è quello di promuovere l'identità personale del bambino, sviluppando le sue
potenzialità.
In
sintesi, questa è la prima, fondamentale peculiarità della nostra scuola
materna; la seconda riguarda il coinvolgimento dei genitori che con l'atto
dell'iscrizione dei figlio in modo attivo e responsabile diventano essi stessi
educatori.
Infatti
diventano soci dell' "Associazione scuola materna serena", con il
compito della gestione e del servizio, impegnandosi a concorrere nel progetto
educativo del proprio figlio: in famiglia con il rispetto e la stima e la
reciproca valorizzazione personale, nella scuola quali soggetti attivi del suo
progetto.
A
proposito di questo progetto, dopo aver vissuto la giornata della gita in modo
molto gioioso e piacevole ci stiamo preparando alla festa di fine anno che si
presenta piena di sorprese.
I
genitori sono chiamati sempre di più ad un'attiva collaborazione, affinché
questa consapevolezza che è la "nostra scuola", serva a renderla più
funzionale per la realizzazione di quegli obiettivi che sono alla base della sua
istituzione.
Invitiamo
tutta la comunità a partecipare alla nostra festa!!!
le
educatrici e il presidente
VERCELLI, 10 MAGGIO 2001
Rev.mo
Sig. Parroco,
con
la presente lettera desidero rendere noto a Lei, e attraverso Lei a tutta la
comunità parrocchiale di cui è guida, che la Congregazione delle Suore di
Santa Maria di Loreto, presente anche in codesta Sua parrocchia, celebrerà, dal
prossimo 16 luglio, il proprio 15° Capitolo Generale Ordinario.
Esso
è un'assemblea di persone, rappresentative dell’intero Istituto, che si
riunisce a scadenze fisse - ogni sei anni per noi - con obiettivi ben precisi,
stabiliti dalla Chiesa e dalla normativa dell'Istituto. Tali obiettivi sono
principalmente:
·
tutelare il
Patrimonio dell’Istituto e promuovere un adeguato rinnovamento che ad esso si
armonizzi;
·
eleggere il
Moderatore Supremo, cioè la Superiora Generale e le persone chiamate a
collaborare nel governo della Congregazione;
·
emanare
norme che tutti sono tenuti a osservare.
Il
Capitolo Generale però non è soltanto un evento interno alla Congregazione.
Esso è soprattutto evento ecclesiale.
La
Vita Consacrata, infatti, non è per se stessa, bensì è un insigne dono alla
Chiesa. E quanto più essa promuove al suo interno l'adeguato rinnovamento,
fedele al carisma e alle istanze del presente, tanto più promuove un coerente e
retto servizio alla Chiesa.
Per
tale motivo di profonda comunione ecclesiale, per la consapevolezza che la vita
della Congregazione delle Suore di Santa Maria di Loreto è inserita si alimenta
e cresce all'interno di codesta Chiesa locale, con profondo spirito di fede, con
tutta la Congregazione, chiedo:
-
il sostegno spirituale della vostra preziosa preghiera, perché lo
Spirito Santo conduca la nostra assemblea;
-
l'apporto illuminante di concreti suggerimenti o proposte che orientino
il nostro lavoro, aiutino a meglio comprendere la Volontà di Dio su di noi
oggi, e concretamente quali servizi privilegiare all'interno della Chiesa e
della società.
Con
speranza e serena fiducia, provenienti dalla certezza che Dio conduce i nostri
passi, in unione di fede e di preghiera, vivamente e con gratitudine ringrazio e
cordialmente saluto.
Sr.
Maria Concetta Cassaghi
Superiora
Generale
L’IMPORTANZA DI UNA
DOMENICA … DI SOLE
…
Sole sui tetti dei palazzi in costruzione, sole che batte sul campo di
pallone…
Sono
tre anni che, svegliandomi nelle domeniche di primavera, spero valga il detto di
questa canzone di De Gregori… spero che il sole batta sul campo di pallone…
Sono
tre anni che, in queste domeniche di primavera, accompagno le bimbe di terza,
quarta, quinta elementare e prima media al loro momento di gloria… alle tanto
attese manifestazioni di minivolley, a quel momento che loro aspettano con
trepidazione per tutto l’anno.
Arrivare
su quei campi di calcio, con tanti piccoli campetti e le reti, vedere centinaia
di bambine come loro, così eccitate, così felici, vedere i sorrisi delle
“mie” bimbe, lì, in piedi, aspettando il momento per poter finalmente
giocare, dopo un intero inverno di soli allenamenti, diventa, per me, l’unica
cosa importante, è una delle sensazioni più belle che si possano provare… e
sento nascere in me la loro stessa felicità… quella stessa felicità che,
poco dopo, so che vedrò manifestarsi sui volti dei loro genitori… la felicità
e l’orgoglio nel vedere i propri figli fare qualcosa in cui credono,
dimostrando di crederci davvero, fino in fondo…
In
quel momento, per me, come per le bimbe, tutto il resto scompare… in quel
momento non esistono più gli interminabili pomeriggi di allenamento, le solite
sgridate, i centinaia di esercizi ripetuti all’infinito… esiste solo quella
magica domenica, quella domenica lì, all’aperto, su quel campo di pallone…
e allora… sperate con me che ci sia sempre… il sole…
Sperate
con me che ci sia… il sole…
ü
Domenica 27
maggio a Figino Serenza
ü
Domenica 10
giugno durante “La Festa dello Sport”
Raffaella
Formenti
L’EREDITÀ DI UN CESTINO
“Ogni
morte di uomo mi diminuisce, perché io partecipo dell’umanità…”.
Sono parole del poeta John Donne e messe come introduzione da Hemingway al suo
famoso libro “Per chi suona la campana”. Non so se Mariuccia Bianchi abbia
avuto l’occasione di leggere questo romanzo, certamente quelle note
introduttive le calzano a pennello, per tutto ciò che di laborioso ha saputo
edificare nel corso della sua lunga esistenza, e che oggi, a poco tempo dalla
sua scomparsa, capiamo venirci meno, appunto un po’ diminuiti nei nostri
sentimenti. La dipartita, annunciata dagli ultimi eventi che avevano toccato la
sua forte fibra, ha lasciato un vuoto non solo nei familiari più stretti, che
con lei hanno condiviso l’operosità di una vita fra le mura domestiche, ma
tutta la comunità ha sentito la perdita di una persona cara, alla quale era
impossibile non voler bene, non apprezzare le doti di grande umanità e
sensibilità, talenti avuto in dono ed “investiti” in modo esemplare nel
corso dei suoi 83 anni. Mariuccia era parte di quella schiera di individui che
“naturalmente fanno la comunità”. Sono uomini e donne il cui servizio in
parrocchia è concreto senza essere visivo, lavorano senza mettersi in vetrina,
sono sempre disponibili senza avere la pretesa della prima pagina. La sua era la
casa dall’approdo sicuro: punto di riferimento preciso per figli e nipoti ma
anche per coloro che partecipavano ai Centri di ascolto del martedì c’era
sempre una sedia a disposizione per confrontarsi sulle pagine del Vangelo.
Quando notava la mia assenza a questi appuntamenti mensili aveva subito pronto
un rimprovero perché voleva vedere la più ampia adesione e la sua casa sempre
piena. Donna di significativo altruismo possedeva innata un’altra prerogativa
oggi purtroppo reperibile col contagocce: quella del dialogo. Non ci si poteva
sottrarre ad un pur minimo scambio di parole, fosse questo solo un semplice
saluto. Il suo modo di agire era contagioso perché sapeva coinvolgere allo
stesso modo sia il vicino della porta accanto, le persone del cortile ma anche
coloro che incrociava per la strada o all’uscita dal negozio della spesa: per
tutti aveva una parola o un gesto di cortesia. Poche volte si faceva vincere
dalle arrabbiature perché cercava prima di capire gli altri e poi esporre il
suo pensiero: difficile entrare in contraddizione tanto aveva la capacità di
metterti a proprio agio e mai in imbarazzo. La sua era una fede poderosa, dalle
origini antiche, basata sulla costante preghiera personale e comunitaria: non
mancava mai alla recita mattutina delle lodi prima della Messa o al rosario
recitato in alcuni periodi nella cappellina dell’oratorio. Diceva che “i
robb moderni fu fadica ad imparai” riferendosi ai metodi attuali della lettura
della Parola, ma l’impegno e soprattutto l’esempio non le sono mancati.
Adesso ha raggiunto il suo Carletto in paradiso: insieme hanno percorso più di
50 anni di vita terrena lasciando in eredità fulgidi momenti ai familiari e a
tanta gente. “Nella mia casa troverete sempre un cestino pieno
d’amore” così parlava spesse volte ai nipoti. Tutti sappiamo che
non era un modo di dire ma una bella e felice realtà.
Francesco
Molteni
ELEZIONI POLITICHE 2001
Come
era accaduto per le ultime Regionali, anche per le Elezioni Politiche 2001
quelle, per intenderci, che hanno visto, forse per la prima volta in Italia, un
vero scontro bipolare destra-sinistra (moderate) nell’ambito di un sistema
prevalentemente maggioritario, il nostro Comune non si è sostanzialmente
discostato dai risultati evidenziati nell’insieme delle circoscrizioni del
Belpaese.
Ovvero,
anche da noi netta vittoria della “Casa delle libertà”, alias “Berlusconi
e soci”, e palese sconfitta dell’”Ulivo”, vale a dire “Rutelli &
Co., sia per quanto riguarda il Senato, sia per ciò che concerne la Camera,
uninominale o proporzionale.
Ovvero,
anche da noi è prevalsa la voglia dell’elettorato di cambiare direzione,
spostando il centro-sinistra all’opposizione con conseguente affidamento del
governo del Paese al centro-destra.
La
storia dirà se, tra programmi elettorali a mo’ di agenda aziendale e
conflitti d’interesse, tra grandi promesse e passi avanti realmente ottenuti,
l’Italia, con Carimate, ha azzeccato nello scegliere il “Cumenda” e
scartare l’”ex er sindaco de Roma” Rutelli.
Ma,
al fine di suffragare quanto appena detto, diamo una veloce scorsa ai freddi
numeri, partendo dal dato indicante l’affluenza alle urne: l’88,86% dei
carimatesi e dei montesolaresi, dato addirittura superiore di circa il 7% su
scala nazionale, si è recato a votare nelle 4 sezioni in cui è stato suddiviso
il territorio comunale (ne è stata tolta una a Carimate). Ottimo: pur con
qualche scheda non valida di troppo, abbiamo una coscienza civica radicata.
Passando
ai risultati del Senato “sul podio” troviamo la “Casa delle libertà”
vincente con 1.162 voti a favore (46,8%), l’”Ulivo per Rutelli” piazzato
con 718 schede acquisite (28,9%), la “Lega autonomia - Alleanza Lombarda”
terza con 177 suffragi ottenuti (7,1%). Stupefacente: da noi, unitamente al già
descritto trionfo della destra moderata, gli “amici” di Bossi, rispetto al
passato, perdono, individualmente, una gran mole di preferenze.
Venendo
alla Camera uninominale, il candidato pro Berlusconi, Antonio Palmieri, ha
ottenuto in totale 1.493 voti (54,4%), contro gli 891 (32,5%) suffragi globali
raggranellati da quello pro Rutelli, Carlo Rodi. Agli altri solo le briciole.
Stupefacente: da noi la voglia di svoltare a destra è stata ancora più marcata
che nel resto d’Italia.
Finendo
con la Camera proporzionale, “Forza Italia” trionfa con largo distacco (1018
preferenze pari al 37,1%) su “La Margherita” (446 schede a favore pari al
16,3%) e sulla “Lega Nord” (341 voti raggiunti pari al 12,4%). Chiaro: da
noi, anche da noi, il vecchio sistema di voto produce un’ampia
parcellizzazione dei suffragi.
Ruggero Fumagalli